Svizzera

Italiano, lingua ufficiale ma non troppo

Malgrado la pluralità linguistica dell'Amministrazione federale, il suo ruolo rimane marginale. Le nuove sfide puntano al plurilinguismo negli appalti pubblici

L'italiano rimane minoritario (foto: Ti-Press)
20 settembre 2018
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La lingua del sì, malgrado sia uno dei quattro idiomi ufficiali e malgrado sia promosso all'interno dell'Amministrazione federale, ha ruolo marginale. Il fenomeno è emerso dall'analisi presentata oggi dallo Zda, il Centro studi sulla democrazia di Aarau.

Il peso delle lingue ufficiali nelle diverse unità amministrative può essere valutato analizzando l'idioma originale degli atti legislativi della Confederazione, scrive oggi in una nota lo Zda. Fra il 1998 e il 2015 si constata un chiaro aumento dell'importanza del francese: dal 5% di atti redatti nella lingua di Molière vent'anni fa si è passati al 18% tre anni or sono. L'italiano, con una quota inferiore al 2%, continua invece ad avere un ruolo "quasi insignificante" come lingua originale degli atti legislativi.

"Italofoni rassegnati"

Inoltre, si aggiunge la sottorappresentanza nell'Amministrazione federale di italofoni ai vertici: nel 2015 erano il 5,1 % del totale, a fronte dell'obiettivo fissato fra il 6,5 e l'8,5%. Invece, la presenza di persone di lingua francese e romancia raggiunge i valori prefissati dalle autorità, mentre i tedescofoni sono leggermente sovrarappresentati.

Fra i sostenitori principali del plurilinguismo troviamo gli alti funzionari francofoni, fra quelli meno sensibili i germanofoni; malgrado un'indagine fra i quadri dirigenti abbia fatto emergere come la promozione del plurilinguismo sia importante e utile. In tutto ciò, gli italofoni sembrano essere "rassegnati al fatto che l'italiano non funga da lingua ufficiale equivalente alle altre".

Un'ulteriore sfida è rappresenta dalla crescente importanza dell'inglese. La lingua di Shakespeare si sta facendo largo in particolare nei settori di rilevanza scientifica e in ambito internazionale.

Varietà linguistica e pari opportunità

Lo studio ha inoltre rilevato che "gli uffici federali in cui le minoranze linguistiche sono adeguatamente rappresentate hanno anche buoni valori a livello di rappresentanza femminile". "Per noi si tratta di una sorpresa", afferma, citato nella nota, il co-autore dello studio Daniel Kübler. "Ci aspettavamo che gli obiettivi delle pari opportunità e della rappresentanza linguistica fossero in concorrenza tra loro, invece è il contrario".

Per gli alti funzionari interpellati nell'ambito dell'indagine, una delle principali sfide per il futuro è il plurilinguismo negli appalti pubblici. Soltanto una comunicazione plurilingue in tutte le fasi della procedura di appalto potrà infatti garantire pari opportunità tra aziende di regioni linguistiche diverse.

I criteri dell'indagine

L'analisi del Centro studi sulla democrazia è realizzata su mandato del Centro scientifico di competenza per il plurilinguismo di Friburgo. L'indagine tiene contro dei dati delle pubblicazioni ufficiali della Cancelleria federale, dell'Ufficio federale del personale, di un sondaggio online fra i circa 370 quadri superiori dell'Amministrazione federale (2016) e di interviste qualitative con membri delle direzioni di venti unità amministrative (2017).

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