Svizzera

Espulsione dalla Svizzera per i terroristi stranieri

Lo chiede la mozione del consigliere Fabio Regazzi, accolta dal plenum, malgrado l'incompatibilità con il principio costituzionale di non respingimento

Fabio Regazzi porta la mozione in Consiglio nazionale (foto: Ti-Press)
20 settembre 2018
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I terroristi islamici, con passaporto estero, presenti in Svizzera vanno espulsi verso i rispettivi Paesi di origine, siano essi sicuri o meno. Lo chiede una mozione del consigliere nazionale Fabio Regazzi (Ppd/Ti), accolta ieri dal plenum per 102 voti a 73, nonostante l'opposizione della ministra di Giustizia e polizia Simonetta Sommaruga. Il dossier andrà agli Stati.

Il consigliere trova paradossale la differenza di trattamento fra coloro che sono condannati in Svizzera per sostegno allo stato islamico ma non vengono espulsi e stranieri perfettamente integrati, magari originari delle stesse regioni, costretti ad abbandonare il Paese dopo anni di residenza.

Nonostante la sua opposizione, la consigliera federale Sommaruga ha ammesso che ci sono persone considerate pericolose residenti che, dopo aver scontato una pena, possono essere espulse qualora il Paese di origine sia considerato poco sicuro.

 

Malgrado ciò, si è ricordato e sottolineato il principio internazionale e costituzionale del non respingimento, secondo cui non si può costringere una persona a tornare nel Paese di provenienza se rischia torture o ripercussioni di pena esagerate.

La consigliera federale ha inoltre ribadito che i suoi servizi sono in fase di elaborazione di una serie di misure di polizia , volte al controllo dei soggetti pericolosi. Nonostante queste rassicurazioni, il plenum ha seguito la mozione Regazzi, dossier che per diventare vincolante dovrà essere accolto dalla Camera dei Cantoni.

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