Svizzera

Verso più pesticidi nelle acque svizzere

La Confederazione potrebbe aumentare i valori massimi per i prodotti fitosanitari nei fiumi e nei torrenti

20 settembre 2018
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Il limite massimo di pesticidi presenti nei fiumi e nei torrenti svizzeri potrebbe essere aumentato sensibilmente. Secondo la trasmissione ‘Rundschau’, andata in onda ieri sera sull’emittente Srf, la Confederazione starebbe valutando una revisione dell’Ordinanza sulla protezione delle acque in questo senso.

I prodotti fitosanitari sono sempre più spesso al centro del dibattito politico e oggetto di controversie: martedì l’Ong Public Eye ha chiesto alle autorità svizzere di proibire le esportazioni dell’insetticida Polo, prodotto da Syngenta, poiché avrebbe causato centinaia di intossicazioni in India e almeno una ventina di morti. Syngenta ha subito respinto le accuse, affermando che “non c’è assolutamente nessuna prova che il prodotto sia responsabili degli incidenti”. Il divieto di esportare pesticidi proibiti in Svizzera è anche oggetto di una mozione della consigliera nazionale Lisa Mazzone (Verdi/Ge) che dovrebbe essere presto discussa in parlamento. Inoltre, probabilmente nel 2020, i cittadini saranno chiamati a esprimersi sull’iniziativa ‘Acqua potabile pulita e cibo sano’ che mira a revocare le sovvenzioni ai contadini che usano pesticidi.

Ora, stando a un documento interno dell’amministrazione federale – di cui Srf sarebbe in possesso di una copia –, il valore massimo di alcuni pesticidi dovrebbe essere aumentato a 10 microgrammi per litro. Ad essere toccate da questa misura sarebbero 25 sostanze, tra cui anche il controverso glifosato. Il limite consentito di quest’ultimo nelle acque aumenterebbe così di cento volte.

«È inaccettabile», ha affermato a Srf la consigliera nazionale verde liberale Tiana Angelina Moser (Zh). «Già oggi l’esposizione ai pesticidi è troppo alta», ha aggiunto, ricordando che a causa di ciò si riscontra una moria di uccelli e insetti. Per il suo collega Beat Jans (Ps/Be) un aumento dei valori «contraddice tutto ciò che dice il Consiglio federale sul tema». Pure il consigliere nazionale e presidente dell’Unione contadina svizzera Markus Ritter (Ppd) è contrario: «È qualcosa che non vogliamo».

Altri deputati la pensano diversamente: «Se è stato chiarito a livello scientifico, non vedo alcun problema», ha dichiarato a Srf il consigliere nazionale Christian Wasserfallen (Plr/Be). «Trovo giusto che si metta a disposizione dell’agricoltura coadiuvanti, che aumentino la qualità e la quantità dei prodotti», ha dal canto suo detto il consigliere nazionale Werner Salzmann (Udc/Be). Secondo la bozza dell’ordinanza i nuovi limiti dovrebbero entrare in vigore il 1° gennaio 2019.

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