Svizzera

No alla libera circolazione, depositata l'iniziativa

Udc e Azione per una Svizzera neutrale e indipendente hanno raccolto quasi 119mila firme: 'i lavoratori e gli artigiani daranno un sostegno vigoroso'

31 agosto 2018
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L'iniziativa volta ad annullare la libera circolazione delle persone con l'Unione europea è stata depositata oggi alla Cancelleria federale. Secondo UDC e Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI), sono state raccolte quasi 119'000 firme.

Il testo esige che la Svizzera regoli in maniera autonoma l'immigrazione degli stranieri. Impedisce inoltre ogni nuovo trattato di obbligo internazionale per la libera circolazione.

Se l'iniziativa venisse accettata dal popolo, le autorità avrebbero un anno per negoziare la fine dell'accordo con Bruxelles. Se non si dovesse trovare una soluzione, il Consiglio federale dovrebbe uscire dall'intesa nel mese successivo, col rischio di far cadere l'insieme degli accordi bilaterali.

L'economia svizzera gira a pieno regime nonostante la crisi europea e l'indebolimento dell'euro, ammette il presidente democentrista Albert Rösti. Ma il prodotto interno lordo pro capite non è aumentato, la disoccupazione è elevata e i salari sono in calo o al limite stagnanti, in particolare nelle regioni di confine.

Questi dati negativi sono dovuti in primo luogo alla libera circolazione delle persone con l'Ue e i suoi 500 milioni di abitanti, assicura l'UDC ricordando una semplice logica economica: gli alti salari elvetici provocano l'arrivo in massa di manodopera straniera che fa scendere le remunerazioni. Gli stranieri ne approfittano, ma gli svizzeri ci perdono.

Per la destra, si tratta di far rispettare la volontà del popolo. La "preferenza indigena light" è infatti un costrutto burocratico inefficace, ha detto il presidente di ASNI Lukas Reimann. L'annuncio prioritario delle offerte di lavoro ai disoccupati iscritti in Svizzera non applica infatti l'iniziativa contro l'immigrazione di massa, accettata dal popolo il 9 febbraio 2014.

Il nuovo testo non permetterà al Consiglio federale di schivare un'applicazione puntuale e salverà la democrazia svizzera, hanno insistito i fautori. La fiducia non manca: secondo il presidente del gruppo parlamentare UDC Thomas Aeschi, i lavoratori e gli artigiani daranno un sostegno vigoroso all'iniziativa.

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