Svizzera

Tutti pazzi per il fitness in Svizzera

Con Migros e Coop il settore prosegue la sua forte espansione: in tre anni 330 centri in più. Ma il mercato non è saturo

Ti-Press
10 agosto 2018
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Grazie ai grandi distributori Migros e Coop, il settore del fitness prosegue la sua forte espansione in Svizzera. Il Paese conta attualmente quasi 1’200 centri, per un giro d’affari stimato in circa 1 miliardo di franchi. Gli specialisti parlano di una concorrenza senza scrupoli. "Si assiste a una lotta implacabile per attirare la clientela", ha dichiarato all’agenzia Awp Roland Steiner, direttore della Federazione svizzera dei centri fitness e di salute (SfgvV). Nella Confederazione vi sono circa 330 centri in più rispetto a tre anni fa, una crescita imputabile soprattutto al rafforzamento delle grandi catene quali Active Fitness (Migros), Update Fitness (Coop), et Let’s Go Fitness (leader romando), che si è fatta a scapito delle piccole palestre indipendenti.

Il mercato è in espansione e lungi dall’essere saturo. Stando a un recente rapporto della società di consulenza Deloitte, circa uno svizzero su otto, ovvero più di un milione di persone, è membro di un club di fitness. Questa penetrazione pone il paese nel top 5 europeo, ma ancora distante dai grandi mercati britannico o tedesco. In Romandia, Let’s Go Fitness non nasconde le sue ambizioni. La catena ha quasi triplicato il numero di centri dal 2015. "Ne contiamo attualmente una cinquantina e non ci prendiamo più la briga di osservare ogni apertura talmente il tutto cambia velocemente", sorride il capo del marketing Thibault Fournier. Let’s Go riesce a reggere la concorrenza della Migros puntando sui giovani (target 18-35 anni) grazie a una presenza molto sostenuta sui social network.

Boom

"Il settore è in pieno boom, poiché si inserisce in una ricerca del benessere, chiaramente nello spirito del tempo", sottolinea Fournier. "Il fitness è anche poco sottoposto ai rischi della congiuntura". In futuro, Let’s Go Fitness – che conta 550 dipendenti – conta di insediarsi nella Svizzera tedesca. Ma, nell’immediato, si adopera per fidelizzare la clientela, molto volatile come in tutto il settore. Migros ha ancora assunto importanza con l’acquisizione l’anno scorso della concorrente ginevrina Silhouette da parte di Active Fitness. Tra la fine del 2016 e quella del 2017, il gigante arancione ha aumentato del 30% il numero di centri in Svizzera e ne conta attualmente "circa 127", precisa il suo servizio stampa. Cinque nuove palestre apriranno ancora entro fine anno, fra cui uno a Ginevra-Pont Rouge. Il gruppo ha pure lanciato un nuovo formato discount, Only Fitness (abbonamento da 399 franchi annui), "molto ben accolto" dal pubblico. Migros sottolinea che il tema della salute "fa parte del Dna del gruppo". Il fatturato globale dei centri fitness del grande distributore in Svizzera ha raggiunto i 240 milioni di franchi nel 2017 (+18% su un anno), per una quota di mercato del 25%.

Dal canto suo Coop ha scoperto più tardi i meriti del settore, ma vi ha rapidamente rimediato. Il gruppo ha rilevato Update Fitness due anni fa e gestisce oggi 35 centri di questa insegna "a buon mercato" (690 franchi annui), che diventeranno ben presto una quarantina. Il numero di membri è aumentato del 20% a 35’000 l’anno scorso. "Cerchiamo di crescere in maniera durevole e partiamo dall’idea che un numero crescente di persone riconosceranno i benefici del fitness per la salute", precisa il servizio stampa della Coop.

Le piccole palestre indipendenti tirano la cinghia

"Abbiamo impiegato troppo tempo ad evolvere. Ed è molto difficile competere con la potenza del marketing delle grandi catene", osserva Roland Steiner. "La pressione sui nostri margini è enorme". Secondo Steiner, tuttavia, esiste una nicchia nella quale profilarsi per "i piccoli centri", i senior. "Gli ultracinquantenni sono sempre più numerosi e capiscono bene l’interesse di allenare la loro muscolatura e la loro mobilità. Necessitano di personale mirato, ed è qui che possiamo profilarci", afferma. I piccoli gestori rappresentano ancora due terzi dei centri fitness del Paese, ma in termini di fatturato, la proporzione è invertita. "Il fenomeno della sostituzione (dei piccoli da parte dei grandi) è reale", precisa ancora Steiner.

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