Svizzera

Misure d'accompagnamento, anche Travail.Suisse lascia i negoziati

Pure il sindacato di ispirazione cristiana si ritira dalle discussioni con Schneider-Ammann sull'adeguamento delle misure collaterali a protezione dei lavoratori

8 agosto 2018
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Come l'Unione sindacale svizzera, anche il sindacato Travail.Suisse si ritira dalle discussioni col Consigliere federale Johann Schneider-Ammann circa un adeguamento delle misure collaterali a protezione dei lavoratori, adeguamento destinato ad agevolare la conclusione di un accordo istituzionale tra la Svizzera e l'Ue. Per il sindacato di ispirazione cristiana le prime discussioni mostrano che si va verso un peggioramento delle condizioni volte a proteggere i lavoratori residenti.

Per Travail.Suisse, indica una nota odierna, le misure collaterali alla libera circolazione non devono essere smantellate e, in secondo luogo, la Svizzera deve regolare in maniera indipendente la protezione dei salari e delle condizioni di lavoro.

Purtroppo, dopo i primi incontri col ministro dell'economia, è stato constatato che le proposte sulla tavola dei negoziati vanno verso uno smantellamento delle misure fiancheggiatrici. Per questo è inutile continuare a discutere. "Le linee rosse sono linee rosse e non devono essere oltrepassate se ci sta a cuore il benessere dei lavoratori in Svizzera", si legge nella nota.

Travail.Suisse ha indicato - inutilmente - a Schneider-Ammann sia a voce che per iscritto che ci vogliono proposte migliori e che non può prestarsi all'opera di smantellamento in corso. Secondo il sindacato, l'accordo istituzionale non ha alcuna possibilità alle urne se negoziato a scapito dei lavoratori. 

 

 

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