Svizzera

Europa, Cassis non supera la linea rossa

Le affermazioni diel ministro degli esteri non mettono in discussione in nessun modo la sua posizione, che è quella del Consiglio federale sulla necessità di proteggere i lavoratori,

13 giugno 2018
|

Il consigliere federale Ignazio Cassis è pronto a fare un passo verso l'Ue sulla questione delle misure di accompagnamento, nell'ambito dei negoziati su un accordo istituzionale.

Sia la Svizzera che l'Ue devono trovare vie creative, ha detto il ministro degli esteri ai microfoni della trasmissione "Rendez-vous" della radio SRF. Le misure di accompagnamento, a lungo criticate da Bruxelles, hanno lo scopo di proteggere i lavoratori dal dumping e dagli abusi. L'Ue non mette in dubbio il principio, ma critica alcune misure come ad esempio l'obbligo per i prestatori di servizi esteri di inoltrare la notifica almeno otto giorni prima di iniziare il lavoro in Svizzera.

Secondo Cassis la protezione del mercato del lavoro svizzero può essere raggiunta anche con altri metodi. "Io credo che sia possibile trovarli, se entrambe le parti si danno la pena di cercarli", ha detto. La Commissione europea ha lasciato intendere che la Svizzera potrebbe riprendere la direttiva europea sui distaccati con altre modalità. Le dichiarazioni del ministro ticinese giungono a poco meno di una settimana dalla visita a Bruxelles del segretario di stato per gli affari europei, Roberto Balzaretti.

"Le affermazioni di Cassis non mettono in discussione in nessun modo la sua posizione, che è quella del Consiglio federale, rispetto alla necessità di proteggere i lavoratori, in particolare i distaccati, viste le specificità del mercato del lavoro svizzero", ha precisato in serata il Dipartimento federale degli affari esteri. Questo significa che la linea rossa tracciata dal Consiglio federale rimane valida, precisa il dipartimento.

Le dichiarazioni alla SRF hanno subito suscitato vive reazione. Il consigliere federale Ignazio Cassis mette a repentaglio la via bilaterale, annunciando che è pronto a rimettere in questione le misure di accompagnamento, afferma il PS in un comunicato. Senza queste ultime la popolazione non accetterà di proseguire con i bilaterali. "Cassis sabota le esigenze del Consiglio federale e l'accordo quadro con l'Ue", aggiungono i socialisti. Anche i Verdi ritengono che una simile proposta non possa convincere.

L'apertura a un possibile compromesso sulle misure di accompagnamento è stata criticata anche dal presidente dell'Unione sindacale svizzera, il consigliere agli Stati Paul Rechsteiner (PS/SG). "Su questo punto non facciamo concessioni. È la condizione essenziale per il sostegno alla via bilaterale", ha detto alla SRF. Già ieri, in occasione della pubblicazione del rapporto annuale della Segreteria di Stato all'economia, i sindacati hanno invitato il governo a non cedere sulle misure collaterali.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔