Svizzera

Domande al governo in merito al Vicino Oriente

Carlo Sommaruga:dopo le affermazionidi Ignazio Cassis sull’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi il Ps interrogherà il Consiglio federale sul tema

Carlo Sommaruga (foto Ti-Press)
26 maggio 2018
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Hanno fatto e faranno discutere le parole di Ignazio Cassis sull’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa). Ora durante la prossima sessione delle Camere federali (che inizierà settimana prossima) ci saranno diverse domande al governo sulla questione.

Settimana scorsa il consigliere federale ticinese aveva affermato su diversi giornali del gruppo Nzz che l’Unrwa ostacola la pace nel Vicino Oriente, impedendo l’integrazione dei profughi in Giordania e in Libano. Ciò aveva sollevato dubbi sul futuro sostegno finanziario elvetico all’Agenzia dell’Onu. Essi sono però subito stati fugati dal portavoce del governo André Simonazzi che ha sottolineato il ruolo strategico essenziale dell’Unrwa nel Vicino Oriente.

«Il Partito socialista porrà diverse domande al Consiglio federale sul rispetto del diritto umanitario e delle risoluzioni dell’Onu e in relazione ai rapporti con l’Unrwa», afferma il consigliere nazionale socialista ginevrino Carlo Sommaruga a ‘laRegione’. «Saranno poste durante l’ora delle domande e poi, in funzione delle risposte, vedremo se presentare atti parlamentari più importanti».

Domani Cassis sarà a Lugano allo Swiss-Israel Day 2018, organizzato dalla sezione ticinese dell’Associazione Svizzera-Israele. «Questo non è un problema, ma bisogna tener conto anche della neutralità del governo. Quindi se un giorno vi fosse un invito dell’associazione Svizzera-Palestina, esso dovrebbe essere accettato», sottolinea il presidente del Gruppo parlamentare Vicino Oriente.

«Deve inoltre essere un’occasione per Cassis, dopo le sue dichiarazioni di settimana scorsa, di mettere l’accento sul rispetto da parte della Svizzera della convenzione di Ginevra e dunque sull’illegalità degli insediamenti israeliani su territorio palestinese», sottolinea Sommaruga. «E anche sul rispetto delle risoluzioni dell’Onu, siano esse del Consiglio di sicurezza o dell’Assemblea generale».

«Poi non dimentichiamo – precisa Sommaruga – che nel 2016 anche la Svizzera ha votato per il prolungamento del mandato dell’Unrwa fino al 2020, nel quale c’è scritto espressamente che tutti gli Stati sono chiamati a sostenere finanziariamente l’Unrwa».

«Ciò che dirà Cassis domenica non sarà solo rivolto ai presenti, ma a tutta la Svizzera e anche alla comunità internazionale, perché Cassis non è più un ‘semplice’ parlamentare, ma il ‘ministro’ degli Esteri», conclude Sommaruga. 

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