Svizzera

Il metodo 'più appropriato'

Sentenza di principio del Tf sul calcolo del contributo di accudimento. Il genitore che si occupa del figlio ha diritto al minimo vitale.

((Ti-Press))
19 maggio 2018
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Il 1° gennaio 2017 è entrato in vigore il nuovo diritto in materia di mantenimento dei figli minorenni. Uno dei suoi punti essenziali: il diritto del figlio – non importa se di genitori sposati o no – a un contributo di mantenimento che garantisca anche il suo accudimento. Non si tiene più conto unicamente dei costi diretti (come quelli della custodia da parte di terzi), ma anche dei costi indiretti (custodia da parte di un genitore): è il ‘contributo di accudimento’. Finora quasi ogni cantone lo calcolava a suo modo. Adesso il Tribunale federale (Tf) fa chiarezza su un aspetto che il legislatore aveva lasciato in sospeso.

In una sentenza di principio pubblicata giovedì, i giudici losannesi affermano che bisogna utilizzare il ‘metodo delle spese di sostentamento’. In concreto: il contributo di accudimento deve in linea di massima coprire le spese di sostentamento del genitore che si occupa del figlio, nella misura in cui la madre o il padre non possono far fronte ai propri bisogni a causa di questa presa a carico. Il Tf ritiene tale metodo “la soluzione più appropriata”, quella che meglio corrisponde agli obiettivi del legislatore e alla dottrina. A maggioranza (4 giudici contro 1), l’Alta corte conferma così la prassi della giustizia ginevrina (che ha giudicato il caso in esame) e di altri 13 cantoni.

In un comunicato diffuso giovedì, il Tf rimanda al messaggio del Consiglio federale sulla corrispondente modifica del Codice civile. Il governo, scrive l’Alta corte, vi faceva notare che le possibilità di guadagno del genitore che accudisce il figlio sono normalmente limitate. Ne consegue che, “nella maggior parte dei casi”, il genitore che si occupa del figlio non può più assicurare il proprio mantenimento. Da qui la necessità che il contributo di accudimento copra anche le spese per il suo sostentamento. Il diritto al contributo calcolato in questo modo scatta però soltanto se la custodia del figlio avviene nelle ore in cui il genitore potrebbe esercitare un’attività lucrativa. Vengono dunque esclusi il fine settimana e, in generale, il tempo libero.
Il Tf lascia ai giudici chiamati a esaminare i singoli casi l’ultima parola sulla forma e l’estensione dell’accudimento. In linea di massima, le spese di sostentamento non dovrebbero eccedere quanto è necessario per permettere al genitore che ha la custodia del figlio di occuparsene sotto il profilo finanziario. A questo proposito, scrive ancora il Tribunale federale, il contributo di accudimento non è basato sul reddito della persona che paga gli alimenti, bensì sui bisogni del genitore che si occupa del figlio. In principio, bisogna tener conto del minimo vitale secondo il diritto di famiglia.

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