Svizzera

Cassis al raduno Udc: sì al mercato Ue

Ha difeso l'accesso ai mercati europei. Blocher denuncia l''abolizione della democrazia diretta'

((Keystone))
19 gennaio 2018
|

I rapporti Svizzera-UE sono stati ancora una volta al centro del tradizionale raduno dell’Udc zurighese all’Albisgüetli, giunto quest’anno alla 30esima edizione. Ignazio Cassis ha difeso l’accesso ai mercati europei, mentre Christoph Blocher ha criticato l’"abolizione della democrazia diretta".

Contrariamente a una prassi consolidata da anni, il primo a prendere la parola è stato questa sera il consigliere federale Ignazio Cassis, invitato all’incontro programmatico dell’Udc zurighese al posto del presidente della Confederazione Alain Berset, che ha declinato l’invito.

Il ministro ticinese ha sottolineato, davanti ai 1200 invitati e membri di partito riuniti nella sala della Società di tiro di Zurigo, che il mercato europeo rappresenta 500 milioni di persone. "Vogliamo poter vendere i nostri prodotti e mantenere la nostra prosperità", ha detto Cassis secondo la versione scritta del suo discorso.

Il capo del Dipartimento degli affari esteri ha sottolineato che non esiste un obbligo di trovare un accordo con l’UE. "Ma se non si troverà un’intesa, l’affare non si farà". "Ogni cosa ha il suo prezzo", ha aggiunto.

L’accordo quadro istituzionale di cui molto si parla in questi tempi "sta diventando come la Bibbia. Tutti ne parlano, ma nessuno sa cosa ci sta scritto". Per questo, Cassis ha proposto di "pigiare sul tasto reset". Dopo dieci anni di discussioni è ora di ripartire da capo. Quello che serve alla Svizzera è "un accordo di accesso al mercato".

Rievocando un tema caro al "padrone di casa" Blocher, Cassis ha anche detto che "non vogliamo giudici stranieri" e "non vogliamo nemmeno fare nostro il diritto dell’Ue". "Cerchiamo quindi il cammino intermedio, che ci garantisca la più grande libertà possibile e la più grande prosperità", ha concluso il ministro degli esteri.

Dopo la cena, la parola è passata a Christoph Blocher, che ha esordito con un lungo excursus che, partendo dalla Costituzione del 1848, ha ripercorso 170 anni di "tradizione liberale e democratica della Svizzera".

Blocher ha anche parlato del "silenzioso colpo di Stato" messo in atto dai giudici federali che hanno sancito la supremazia del diritto internazionale sulla Costituzione svizzera. Oggi ad essere in pericolo sono i quattro "pilastri dello Stato: indipendenza, diritti popolari, neutralità e federalismo".

Per Blocher, il futuro accordo istituzionale con l’UE, per il quale il Dipartimento degli affari esteri ha coniato da alcune settimane il nome di "accordo per l’accesso al mercato", andrebbe invece chiamato "accordo per l’abolizione della democrazia diretta svizzera".

L’Udc è decisa a contrastare questo colpo di Stato in modo disciplinato, ha detto Blocher, sempre stando al testo scritto del suo discorso. I suoi strumenti sono l’iniziativa "per l’autodeterminazione" e quella "per un’immigrazione moderata". E l’invito a "ripulire la Berna federale" alle elezioni federali del 2019.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔