Svizzera

Consiglio federale: donne ancora sottorappresentate

20 settembre 2017
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Le donne continuano ad essere sottorappresentate in Consiglio federale. Con l’elezione di oggi di Ignazio Cassis quale successore di Didier Burkhalter continuano a rimanere in governo solo Simonetta Sommaruga e Doris Leuthard.

Le donne, che nella popolazione sono la maggioranza, sono state finora ben rappresentate in Consiglio federale solo nel periodo tra l’entrata in governo di Simonetta Sommaruga nel 2010 e la partenza di Micheline Calmy-Rey a fine 2011. Le consigliere federali occupavano quattro su sette seggi.

Successivamente sono scese a tre: Doris Leuthard, Simonetta Sommaruga e Eveline Widmer-Schlumpf. Poi calate a due dopo la sostituzione di quest’ultima con Guy Parmelin. E due sono rimaste visto che Isabelle Moret non è riuscita a diventare la seconda consigliera federale liberale-radicale dopo Elisabeth Kopp.

Non è comunque la prima volta che una donna presente sul "ticket" ufficiale non riesce a farsi eleggere: nel 1998, la vodese Christiane Langenberger è stata superata da Pascal Couchepin. La bernese Christine Beerli ha vissuto la stessa esperienza nel 2003 di fronte ad Hans-Rudolf Merz.

Nel 2010, infine, la sangallese Karin Keller-Sutter è stata sconfitta da Johann Schneider-Ammann. Questa potrebbe però prendersi la rivincita quando il bernese lascerà l’esecutivo. Nel frattempo la presenza femminile potrebbe scendere ancora quando Doris Leuthard partirà dal governo alla fine della legislatura.

La prima donna a entrare nell’esecutivo federale fu Elisabeth Kopp, eletta nel 1984, 13 anni dopo la concessione del diritto di voto alle donne in Svizzera. Complessivamente da allora sono state sette le consigliere federali contro oltre 100 uomini.

Tutti i partiti di governo hanno eletto almeno una donna, anche se il caso dell’UDC è particolare: l’unica consigliera federale democentrista Eveline Widmer-Schlumpf è stata in seguito esclusa dal partito per aver preso il posto del collega di partito Christoph Blocher.

I socialisti, con la zurighese Lilian Uchtenhagen, sono stati i primi nel 1983 a tentare di far eleggere un donna in Consiglio federale. Tentativo bloccato dai partiti borghesi che al suo posto elessero a sorpresa Otto Stich. Come detto, l’anno seguente fu eletta la zurighese Elisabeth Kopp, restò in governo fino al 1989 quando fu costretta alle dimissioni dai guai giudiziari del marito, sospettato di riciclaggio di denaro.

Dopo Kopp sono entrate in governo Ruth Dreifuss (PS/GE, 1993-2002), Ruth Metzler (PPD/AI, 1999-2003), Micheline Calmy-Rey (PS/GE, 2002-2011), Doris Leuthard (PPD/AG, nel 2006), Eveline Widmer-Schlumpf (UDC poi PBD/GR, 2007-2015) e Simonetta Sommaruga (PS/BE, nel 2010).

Le polemiche

La presidente dei Verdi Regula Rytz ha sottolineato via twitter che il Partito liberale-radicale ha un problema con le candidature femminili. "Dal 1848, 69 uomini del PLR sono stati eletti in Consiglio federale e soltanto una donna. Solo l’UDC è più conservatrice", ha indicato la Rytz.

In precedenza, la consigliera nazionale Lisa Mazzone (Verdi/GE) aveva sottolineato che le donne del PLR non hanno sempre emesso un sostegno incondizionato a Isabelle Moret.

Anche il Partito socialista (PS) si rammarica della poca rappresentanza femminile in Consiglio federale. Spetterà ai partiti borghesi di assicurare un equilibrio in questo senso durante la prossima elezione, come ha notato il presidente del PS Christian Levrat.

La sconfitta

Isabelle Moret (PLR/VD), candidata sconfitta alla successione di Didier Burkhalter in Consiglio federale, si dice soddisfatta della sua campagna. Era importante tematizzare la questione della presenza femminile in governo, ha detto all’ats, precisando che questa preoccupazione ritornerà presto al centro dei dibattiti.

"Sono contenta del mio risultato al primo turno. Ho acquisito rispetto presso i colleghi che mi conoscevano meno", ha aggiunto la consigliera nazionale vodese.

Secondo Moret, era chiaro da tempo che vi fosse una forte volontà di vedere di nuovo un italofono in Consiglio federale. "Ma la questione di una donna del PLR in governo ritornerà presto sul tappeto", ha ribadito.

 

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