Svizzera

Il Consiglio nazionale: respingere l'annullamento del 9 febbraio

19 settembre 2017
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L’iniziativa Rasa ("Raus aus der Sackgasse", in italiano "Fuori dal vicolo cieco"), che chiede di annullare il risultato della votazione del 9 febbraio 2014, va respinta. Lo ha stabilito oggi il Consiglio nazionale con 125 voti contro 17 e 50 astenuti. Con 124 voti a 67 e una astensione ha anche deciso di non apporgli alcun controprogetto. Gli Stati devono ancora esprimersi.

Per la Camera del popolo il testo è superfluo e obsoleto poiché il Parlamento è riuscito ad applicare l’iniziativa "contro l’immigrazione di massa" senza mettere in pericolo gli accordi bilaterali con l’Ue. Molti deputati hanno inoltre chiesto agli iniziativisti di ritirare la loro proposta.

Se approvata, l’iniziativa Rasa creerebbe solo incertezze e nuove confusioni, ha sostenuto Matthias Jauslin (PLR/AG). Anche un suo rifiuto potrebbe essere interpretato in più modi: la richiesta di disdire la libera circolazione delle persone con l’Ue o una conferma della via scelta dal Parlamento.

Per Nadine Masshardt (PS/BE), la soluzione uscita dalle Camere federale è anche stata legittimata dal fatto che il referendum contro la legge d’applicazione dell’iniziativa contro l’immigrazione di massa è fallito. Gli iniziativisti hanno avuto il merito di proporre una "rete di sicurezza" nel caso in cui il Parlamento non fosse riuscito a sbrogliare la matassa, ma oggi è diventata superflua, ha aggiunto.

In diversi hanno anche criticato, taluni anche duramente, i promotori dell’iniziativa, che si sono mossi per cancellare le nuove norme sull’immigrazione subito dopo la loro approvazione da parte del popolo. Per Lorenzo Quadri (Lega/TI), al di là di quel che si possa pensare della libera circolazione delle persone e dei rapporti con l’Unione europea, l’iniziativa "è scandalosa" e "prende a pesci in faccia la democrazia".

Per Gregor Rutz (UDC/ZH) la situazione attuale è assurda: "la popolazione ha votato una iniziativa, il Parlamento ha approvato una legge d’applicazione che non la rispetta e ora si vuole modificare la Costituzione per renderla conforme alla legge adottata". "Non ha alcun senso!", ha sostenuto lo zurighese.

Il Nazionale ha anche bocciato tre controprogetti proposti da altrettante minoranze. I Verdi avevano proposto di modificare l’articolo 121a per fare in modo che la Svizzera gestisca l’immigrazione degli stranieri nel rispetto dei suoi impegni internazionali. Sarebbe anche stato incoraggiato il ricorso alla manodopera indigena e tolto nel contempo ogni riferimento a tetti massimi e contingenti. Gli ecologisti avrebbero voluto anche iscrivere nella Costituzione le misure di accompagnamento alla libera circolazione, in particolare contro il dumping salariale e il peggioramento delle condizioni lavorative.

Il secondo controprogetto, presentato dai Verdi liberali, era simile al primo ma non faceva riferimento alle misure accompagnatorie. Il terzo è stato presentato dall’UDC. Chiedeva una modifica delle disposizioni transitorie per esigere la disdetta dell’Accordo di libera circolazione entro 12 mesi. La Confederazione non avrebbe inoltre più potuto concludere trattati internazionali che riconoscano la libera circolazione a cittadini stranieri.

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