Svizzera

Nessun aumento delle guardie di confine: gli Stati bocciano l'iniziativa

Guardie di confine
(Benedetto Galli)
12 settembre 2017
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Per il momento il Corpo delle guardie di confine non va rafforzato. È l’opinione del Consiglio degli Stati che ha bocciato con 29 voti contro 15 una iniziativa cantonale sangallese. Il Nazionale deve ancora esprimersi. Nella sua proposta, San Gallo chiede all’Assemblea federale di aumentare gli effettivi e di equipaggiare con armi moderne il Corpo delle guardie di confine. In questo modo, sostengono i promotori, le guardie potrebbero «far fronte in modo soddisfacente alle crescenti sfide nell’ambito dei compiti in materia doganale, di sicurezza e d’immigrazione illegale».

Alcuni senatori, in particolare provenienti da cantoni di frontiera, hanno chiesto l’approvazione dell’iniziativa, necessaria per far fronte alle nuove minacce, in particolare la migrazione illegale, il contrabbando e il terrorismo, ha spiegato Karin Keller-Sutter (Plr). «Si tratta di dare un segnale politico», ha precisato Filippo Lombardi, secondo il quale occorre definire delle priorità: i risparmi vanno fatti in altri settori, non a scapito della sicurezza.

Per Thomas Minder (indipendente) è immaginabile potenziare il Corpo delle guardie in Ticino, mentre nelle altre regioni della Svizzera non c’è penuria di personale. La maggioranza ha inoltre ritenuto che la via dell’iniziativa cantonale (tramite l’elaborazione di un disegno di legge) non è lo strumento ideale e non è formalmente adatto per ottenere quanto chiesto. Un rafforzamento del Corpo potrebbe infatti essere preso in considerazione più rapidamente nell’ambito delle deliberazioni annuali sul preventivo, ha spiegato il relatore commissionale Isidor Baumann (Ppd).

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