Nell’ambito della tradizionale intervista alla Televisione della Svizzera italiana in occasione della Festa nazionale la presidente della Confederazione si dice scettica sugli effetti positivi che l’elezione di un candidato ticinese in Consiglio federale potrebbe avere sui rapporti - non sempre facili - fra la Svizzera italiana e Berna. "Anche con Flavio Cotti in governo, il Ticino si sentiva lontano da Berna" ha detto la presidente. Secondo Doris Leuthard poi, il Consiglio federale lavora per tutta la Svizzera e non solo per un singolo cantone. Un’affermazione che giunge proprio alla vigilia della seduta straordinaria del comitato cantonale del Plr, che domani deciderà definitivamente se candidare il consigliere nazionale Ignazio Cassis, e se candidare solo lui, alla successione del dimissionario Didier Burkhalter. Durante l’intervista, realizzata ad Ermatingen (Tg) sul lago di Costanza e che sarà diffusa questa sera nel Telegiornale delle 20 de La1 Doris Leuthard afferma anche di non essere interessata ad un passaggio al Dipartimento federale degli affari esteri e lascia intendere, come già mormorato, che porrà fine alla sua carriera politica al termine della legislatura: "Bisogna sempre avere persone nuove con energie nuove". La presidente della Confederazione ammette però che "naturalmente" se una persona di origine ticinese arriverà in governo, questo sarà più rappresentativo. Ma a quanto pare per Leuthard questo non è necessario: "È un Consiglio federale per tutta la Svizzera e non soltanto per un cantone", sottolinea la responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni accompagnando le parole con un larghissimo sorriso.