Svizzera

L'Udc propone moratoria sull'asilo e torna ad attaccare Simonetta Sommaruga 

11 agosto 2015
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La Svizzera ha bisogno di una moratoria sull’asilo per mettere ordine nel caos attuale dovuto all’inazione della consigliera federale Simonetta Sommaruga. Lo ha dichiarato  il capogruppo Udc alle Camere federali, Adrian Amstutz, secondo cui il paese sta vivendo una vera e propria emergenza, che va affrontata rendendo meno attrattiva la Confederazione quale destinazione per i migranti. In vista del dibattito al Consiglio nazionale sulla riorganizzazione dell’asilo in agenda per settembre, i democentristi presenteranno un’ottantina di emendamenti di una riforma – già approvata in giugno nelle sue linee principali dagli Stati – che giudicano perniciosa, poiché renderebbe a loro parere la Svizzera un luogo di approdo ancora più attrattivo per i migranti. L’Udc è, in particolare, contraria all’istituzione di centri per richiedenti – ne sono previsti 6 in tutta la Svizzera – in cui trattare in maniera centralizzata le richieste di asilo. In tali strutture dovrebbe essere possibile accogliere da 5 a 6 mila persone. Quest’ultime avrebbero diritto all’assistenza legale gratuita. Per il consigliere nazionale Hans Fehr, questi due elementi assieme rappresentano da soli un motivo sufficiente per scegliere la Svizzera quale luogo di destinazione privilegiato per i migranti. L’assistenza gratuita è vista come fumo negli occhi da parte di questa formazione, poiché darà luogo a una valanga di ricorsi. Invece di accorciarsi le procedure si allungheranno e i costi aumenteranno, invece di diminuire, ha spiegato Fehr. Altro punto dolente è la possibilità concessa dalla legge in esame alla Confederazione di aggirare le volontà di cantoni e comuni per erigere simili centri. Una possibilità che va combattuta, ha sottolineato il consigliere nazionale Gregor Rutz . A preoccupare i comuni sono i cosiddetti centri per richiedenti l’asilo "difficili", la cui costruzione può essere decisa contro la volontà della popolazione locale. Un’eventualità che rischia di generare nuovi problemi, ha sostenuto Heinz Brand , e non risolve quello dei costi. La maggior parte delle persone, molte delle quali accolte provvisoriamente, dipende dall’aiuto sociale. Cantoni e comuni saranno insomma chiamati a farsi carico di decisioni prese a livello federale, ha puntualizzato il grigionese.

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