
Un inizio da incubo, per uno Stan Wawrinka a cui non riesce davvero nulla, se non le grida di frustrazione per un debutto agli Us Open da cui il vodese manca dal 2019, quando agli ottavi riuscì a buttar fuori nientemeno che Novak Djokovic, sotto il sole cocente di Flushing Meadows che illumina soprattutto i colpi del francese Corentin Moutet, numero 113 dell’Atp, che in campo praticamente fa ciò che vuole. Fino a portarsi addirittura sul 5-2 dopo mezz’ora di gioco, di fronte a un Wawrinka che continua a sommare errori diretti su errori diretti. Poi, improvvisamente, il vodese si sveglia: dapprima cancella il primo set point del rivale, poi gli ruba il servizio. Due break di margine però sono tanti, e alla fine il parigino vince la prima frazione sul 6-4 in quarantadue minuti.
Poi, però, sul 2-2 nella seconda frazione i dubbi tornano a fare capolino: prima un doppio fallo (il secondo), poi un loob millimetrico dell’avversario e infine un erroraccio di diritto portano Wawrinka a dover cancellare ben tre palle break. Ma l’impresa gli riesce brillantemente, con il vodese che rifà superficie con gli spettatori del campo numero 5 in visibilio dopo il più bel scambio del confronto. Il game più lungo, invece, arriva nel corso dell’undicesimo gioco, quando dopo oltre dieci minuti di scambi Wawrinka riesce a conquistare il sesto punto, ma Moutet riesce a rispondere portando tutti al tie break intenso e combattuto, che va agli archivi sul 9-7 in favore del francese, al termine di un set durato quasi un’ora e venti. Con l’elvetico che a quel punto, tra la sorpresa generale, decide di getta la spugna e si presenta a rete per la stretta di mano, prima di guadagnare la strada che porta agli spogliatoi, a causa di un problema alla coscia sinistra. «Ho avvertito un fastidio, una specie di crampo alla coscia e per precauzione ho deciso di smettere» spiega Wawrinka in conferenza stampa. Prima di aggiungere, a precisa domanda: «Avessi vinto il secondo set, avrei continuato».