Tennis

Federer: 'Sì, Wimbledon mi manca'

Il basilese si esprime sul suo rientro: 'Lavoro molto duramente per tornare anche a trionfare a Londra'

Keystone
6 luglio 2020
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«Certo che Wimbledon mi manca». Intervenuto alla presentazione della sneaker che porta il suo nome, Roger Federer ha ammesso che «finora è davvero un anno molto particolare. Il mio ultimo match è stato in Sudafrica con Nadal (a febbraio a Città del Capo, ndr) per la mia fondazione. Ho disputato gli Australian Open, poi ho subìto due interventi al ginocchio, giravo in stampelle, hanno cancellato Wimbledon, i Giochi olimpici, sono arrivati il Covid, in confino, il divieto di viaggiare... Tante cose».

17 anni fa il primo titolo sull'erba londinese

«Personalmente - ha aggiunto - a me è piaciuto restare a lungo nel medesimo posto, era da 25 anni che non mi succedeva. Wimbledon, però mi manca. Vorrei tanto essere là, adesso. Vorrei giocare sul Centrale per un posto nella seconda settimana del torneo (avrebbe dovuto svolgersi dal 29 giugno al 12 luglio, ndr). Uno dei miei grandi obiettivi è disputarlo l'anno prossimo. È per questo che mi sottopongo quotidianamente alla rieducazione, che lavoro duramente, e che mi appresto ad affrontare un blocco di venti settimane di preparazione fisica. Wimbledon mi ha dato tutto, il 6 luglio (il giorno del suo primo trionfo sull'erba londinese, ndr) è il giorno giusto per uno sguardo a ritroso: tutto ebbe inizio esattamente 17 anni fa».

'Ligio alle norme sanitarie'

Durante l'isolamento per la pandemia Federer è stato «molto occupato, tra la rieducazione, le decisioni da prendere sul suo ginocchio, il lavoro da fare per mantenersi in forma, i figli, la fondazione, gli affari. Unito alle operazioni, è stato un momento importante per me, intento com'ero a capire se davvero desiderassi continuare. Sembra facile, ma posso assicurare che tornare a certi livelli presuppone un cammino molto lungo. Bisogna essere pazienti, e prendersi il tempo per riflettere. Siamo rimasti in montagna, isolati, non abbiamo incontrato nessuno. Per tre mesi non ho nemmeno visto i miei genitori. Siamo stati molto ligi alle disposizioni. Era importantissimo esserlo, e anche oggi deve essere così: bisogna essere prudenti».

Quanto alla scarpa griffata Federer (prodotta dall'azienda elvetica "On" in 1000 esemplari numerati di colore bianco, venduti a 240 euro attraverso un sorteggio, ndr), si prefigura un successo in stile Stan Smith o Air Jordan? «Non so dove questa operazione ci condurrà. Forse si esaurirà presto. Forse, invece, ed è quello che sogniamo, ci accompagnerà molto a lungo».

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