Tennis

A Melbourne qualificazioni rinviate. E c'è un ritiro

Effetto incendi: Dalila Jakupovic costretta al ritiro: 'Ho temuto un collasso'. Gli organizzatori: 'Stop alle partite se i medici lo riterranno opportuno'

14 gennaio 2020
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L'effetto degli incendi comincia a farsi sentire anche sugli Australian Open, prima tappa stagionale del Grande Slam. Nonostante le rassicurazioni giunte negli scorsi giorni dagli organizzatori, alcuni giocatori cominciano ad avere qualche timore. Le qualificazioni in programma oggi sono state ritardate di due ore, Nadal e altri colleghi hanno deciso di allenarsi al coperto invece che all'aperto. Maria Sharapova ha dovuto interrompere il suo incontro-dimostrazione di beneficenza contro la tedesca Laura Siegemund: «Alla fine del secondo set ho avuto dei forti colpi di tosse. Inizialmente, ho pensato di essere malata».

Molti tennisti hanno protestato, chiedendo l'annullamento della giornata di qualificazione. La slovena Dalila Jakupovic, avversaria di Stefanie Vögele in uno dei match di qualificazione, si è ritirata sul 6-4 5-6 a favore dell'elvetica. «Non ho mai vissuto niente del genere – ha detto dopo essere stata accompagnata fuori dal campo –. Ho avuto paura di un collasso, non riuscivo nemmeno a muovermi. Mi sono buttata a terra, e lì riuscivo a respirare meglio. Non è corretto chiederci di giocare in queste condizioni, non è sano. Ero convinta che non giocassimo, oggi, ma non abbiamo avuto scelta».

'Fermeremo gli incontri se i vedici lo riterranno opportuno'

Durante la sfida tra Kavcic e Clarke, un raccattapalle è collassato mentre era a bordocampo ed è stato assistito dagli stessi giocatori. «Very unhealthy» ('molto pericoloso'), ha tweetato Elina Svitolina, l'ucraina n. 5 del mondo che ha pubblicato un post molto critico che dà voce al pensiero di molti: «Perché dobbiamo aspettare che succeda qualcosa di brutto per fare qualcosa?». Intanto gli organizzatori che gestiscono il torneo hanno fatto sapere che le problematiche legate all'inquinamento dell'aria verranno trattate con la stessa logica del caldo estremo o della pioggia: «Fermeremo le partite se i medici valuteranno che le condizioni sono pericolose per la salute».

Insomma, il problema è reale. La regolarità dello svolgimento del primo 'major' del 2020 non parrebbe in discussione, ma non è nemmeno pensabile che quanto sta accadendo in Australia sia del tutto privo di conseguenze. 

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