Tennis

Federer scoppia in lacrime ricordando il suo primo allenatore

«Spero che sarebbe fiero di me». Il vincitore di 20 Slam si commuove parlando di Peter Carter. «A lui devo la mia tecnica». Guarda il video dell'intervista alla Cnn.

7 gennaio 2019
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Le lacrime arrivano quasi a tradimento. «Spero che sarebbe fiero di me». Roger Federer fatica a parlare e non trattiene i singhiozzi. È ‘bastata’ una domanda posta dalla giornalista della Cnn Christina Macfarlane tanto semplice, quanto potente: «Cosa penserebbe Peter Carter se la vedesse, oggi, vincitore di 20 Slam?».

 

 

Lui chiede scusa poi, con la voce rotta, prova a spiegare perché l’allenatore australiano (che tra i primi aveva intuito il talento e le potenzialità di Federer, quando ancora si allenava nel club di Basilea Old Boys) sia stato così importante, sportivamente ma anche umanamente. Anche dopo la sua improvvisa e prematura morte. «Credo che anzitutto lui si augurasse che io non buttassi via il mio talento». In questo senso – ha spiegato durante l’intervista registrata in dicembre, ma diffusa in queste ore e che lui ha condiviso sui suoi profili social con la dicitura “emotional interview” – la sua scomparsa «per me è stata un vero e proprio detonatore». Un “wake up call”, lo chiama lui. Dopo che Carter perse la vita in un incidente stradale, «ho cominciato ad allenarmi davvero duramente. Se posso dire grazie a qualcuno per la mia tecnica, è proprio a lui»

Ancora oggi il basilese invita ogni anno i genitori di Carter a Melbourne Park durante l’Australian Open; per dire di quanto Peter gli sia restato nel cuore. «Credo di essere stato molto fortunato nell’avere incrociato le buone persone al momento buono; i buoni coach al timing ideale».

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