Tennis

Campionati svizzeri junior in Ticino, tutti da godere

7 luglio 2017
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Il suo legame con i Campionati svizzeri juniores è molto stretto: doppio titolo nazionale U14 (inverno ed estate) nel 2013, titolo U16 nell’estate del 2014. Tre medaglie d’oro al collo di Gabriel Currlin, lanciato da quell’istituzione del tennis cantonale che risponde al nome di Antonio Ruch, anima storica del Tennis Club Locarno, svezzato anche da Nicola Gambetta al Tc Tenero/Gordola, poi partito presto – dodicenne – alla volta del centro federale di Bienne, per gettare le basi di una carriera professionistica, racchetta alla mano.


Impresa complicata, quella di sfondare. Alla quale Gabriel continua però a lavorare. Lo fa con una maturità derivante da un anno di transizione (e di inevitabili difficoltà), trascorso alla ricerca della soluzione migliore per gli allenamenti, tra accademie e centri, con il chiodo fisso di un tennis che vuole ancora al centro della propria vita. «Ho lasciato Bienne un anno fa – ricorda Gabriel, di rientro da Ginevra per preparare i Campionati svizzeri nel tabellone U18, alla ricerca di una sistemazione per allenarmi. Sono stato in Italia, all’accademia di Laura Golarsa, a Barcellona, all’accademia di Barcellona Pro AB. Ero con Jürg Zimmermann, il mio primo allenatore a Bienne quando avevo 12 anni, oggi ancora un valido punto di riferimento. Negli ultimi mesi ho avuto male al braccio e problemi al ginocchio. Ho cambiato modello di racchetta, ho fatto molta fisioterapia, e i corsi per la patente (oggi l’esame, ndr)».


Peripezie varie, e tante difficoltà da affrontare. Per un percorso di crescita giunto a una svolta. «Ho trovato un approdo, a Ginevra, con un centro di nuova concezione - il Team élite finanziato dalla banca Eric Sturdza – diretto dall’ex “pro” francese, nonché ex coach di Swiss Tennis Antony Dupuis. Mi allenerò con lui, in compagnia di Johan Nickles (20enne ginevrino di belle speranze) e di altri tre giocatori. È un accordo che ho appena preso. Con loro disputeremo il circuito Futures».


La svolta, però, non si limite al centro d’allenamento... «Comincerò la scuola per sportivi d’élite, che seguirò però per corrispondenza, con l’aiuto di un tutore di stanza a Tenero. Negli ultimi tre anni non ho fatto niente per la scuola, se non il diploma d’inglese (first, ndr). Sento che è il momento di tornare a studiare. Dopo la scuola dell’obbligo non avevo nessuno stimolo a proseguire. Non avrebbe avuto senso affrontare gli studi senza motivazioni. O meglio, con il senno di poi sarebbe stato meglio se avessi fatto qualcosa. Avrebbe giovato anche al mio tennis. Ma siccome non ne avevo alcuna voglia, l’avrei fatto male e sarebbe stato controproducente. Ho deciso io di ricominciare. Ne ho parlato con mia madre, con i miei nonni. È un’idea che è venuta a me. Sono io che ho di nuova voglia di fare qualcosa. Tennisticamente nell’ultimo anno ho ottenuto poco, ma a livello umano, emotivo e di crescita, sono maturato molto. Anche se l’ultimo è stato un anno complicato, ho capito molte cose, anche della vita. Cose che mi tornano utili anche per il mio tennis. Ora ho finalmente bene in chiaro quello che farò nei prossimi mesi». Il tennis, quindi, continua a essere la tua strada... «Ne sono convinto. È quello che voglio. La scuola mi aiuterà a riempire un po’ gli spazi vuoti delle mie giornate. Nell’ultimo anno avevo fin troppo tempo libero. Avere un’occupazione per la testa mi aiuterà».

Un bel passo avanti, un ragionamento che fa onore a un 18enne maggiormente convinto dei propri mezzi. Un talento “accusato” in passato di essere un po’ troppo indolente, pigro... «Capisco che la gente a prima vista possa ricavare questa impressione. L’ho avuta anch’io – ride – vedendomi in qualche filmato. Tuttavia chi mi conosce bene sa che se voglio qualcosa, sono disposto a lavorare duro, anche molto duro. Sono una persona molto emotiva, questo sì, che forse negli ultimi due anni ha pensato a molte altre cose, oltre al tennis. Emotivamente sono stato un po’ troppo fragile. Pigro, però, non direi. Non sempre “inquadrato” mentalmente, ma pigro no».
Gabriel è iscritto nel tabellone principale U18.

Si sente uno dei favoriti? «Se penso alle ultime settimane, a livello tennistico e fisico non posso dire di essere al livello che potrebbe essere il mio. In questi ultimi giorni, però, ho lavorato bene. Spero proprio di potermeli godere, questi Campionati. Sono gli ultimi, e li gioco in casa. Voglio divertirmi e dare tutto. Credo nelle mie possibilità, ma la concorrenza non manca. Sarà un’edizione molto interessante, con tanti giocatori di buon livello».

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