Sci

Dieci giovani al cancelletto di partenza per il Cile

Selezionati da TiSki, svolgeranno un campo di allenamento a El Colorado. Con loro Mauro Pini: ‘Condizioni ideali per sciare, ma anche esperienza di crescita’

22 agosto 2019
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Adriano Celentano cantava di cercare l’estate tutto l’anno; loro voleranno dall’altra parte del pianeta per cercare, invece, l’inverno. Sono i dieci giovani selezionati dalla Federazione Sci Svizzera italiana (TiSki) che partono oggi alla volta del Cile, dove fino al 12 settembre svolgeranno un campo di allenamento di sci alpino. Un’ottima opportunità dal punto di vista sportivo e pure, «se non soprattutto, da quello sociale. È un’occasione per scoprire il mondo e un’esperienza di crescita impagabile». Mauro Pini, che nella sua carriera di allenatore anche di Coppa del mondo qualche esercizio del genere l’ha vissuto, ne è certo. «Questi ragazzi torneranno fisicamente pronti per la nuova stagione, forse tecnicamente un po’ più forti, ma di sicuro arricchiti culturalmente e personalmente».

L’idea di svolgere parte della preparazione sulla neve lontano dall’Europa non è nuova, spiega il capo Alpini di TiSki. «Non siamo certamente i primi, né saremo gli ultimi. Ragazzi di questa età, in Cile ne troveremo a bizzeffe: spagnoli, svizzeri, statunitensi, italiani e via dicendo. Dal Ticino qualche anno fa un gruppo era andato in Argentina, ma era stata un’iniziativa in forma più privata, partita da un paio di allenatori». Questa trasferta è dunque la prima fuori continente organizzata dalla Federazione della Svizzera italiana.

Con Pini, a El Colorado andranno Alessandro Lazzarini (responsabile allenatore U18/U21 e preparatore fisico) e Francesca Leoni (responsabile area educativa TiSki). «Il soggiorno in Cile rientra nel progetto Ski & School, che offre la possibilità di studiare a distanza». A eccezione di un giovane iscritto in una scuola a Davos e di un’altra che frequenterà le Medie, tutti i partecipanti sono allievi della Scuola per sportivi di élite a Tenero (Spse). «Inizieranno l’anno scolastico là e non in aula. Una situazione particolare, specie per nati nel 2004 che si apprestano a cominciare un nuovo indirizzo di studi. Per questo la scorsa settimana, durante tre giorni, hanno seguito una formazione informatica. Potranno così ‘incontrare’, seppur virtualmente, i loro compagni il primo giorno, collegandosi con Tenero al momento dell’apertura dell’anno». Anche dal punto di vista del connubio studio-sport, dunque, la trasferta in Sudamerica «sarà interessante».

Ghiacciai europei affollati

Destinazione a parte, l’allenamento sulla neve in piena estate non costituisce una novità. «I giovani sciavano in estate anche prima che TiSki decidesse di organizzare il camp in Cile. Si è sempre andati sui ghiacciai in Svizzera o, comunque, in Europa». Trasferte e soggiorni il cui costo è sempre stato a carico delle famiglie, le quali «hanno tutte accolto di buon grado la proposta del Sudamerica e accettato questa sfida». Per loro, dal punto di vista dei costi, la differenza con una preparazione ‘classica’ sta «al massimo nel prezzo della trasferta. Uno degli obiettivi della federazione era infatti coprire spese come viaggio degli allenatori e altro, così da non caricare sui genitori più di quanto avrebbero pagato per il periodo di allenamento estivo in Europa, oltre al biglietto aereo. Discorso analogo per TiSki per la quale, viaggi a parte, i costi (come i salari degli allenatori) restano i medesimi che ci si alleni in Svizzera, Europa o altrove».

Sulla bilancia, evidenzia Mauro Pini, va messo il fatto che, rispetto alla Svizzera o all’Austria l’uso di strutture e piste «laggiù è meno oneroso. Allenarsi a Saas Fee, ad esempio, costa oltre 150 franchi a persona al giorno; in Cile un buon terzo in meno». Tutt’altro che irrilevante è anche il ‘guadagno’ in termini di resa; «che se non è il doppio, poco ci manca. A El Colorado troveremo condizioni invernali, ciò che cambia completamente la situazione cui si è abituati in Europa, dove il rapporto costo-discesa è sempre meno buono. Qui ci si alza alle 5-5.30 per essere agli impianti di risalita alle 6.30 e dover smettere, se va bene, alle 11 perché la neve è troppo molle. Si finisce così per spendere un pacco di soldi per cinque, sei, dieci discese. Il problema è che i ghiacciai si riducono in numero e dimensioni. Sono perciò sempre più intasati e questo significa turni di allenamento limitati».

La scelta del Sudamerica ha modificato la programmazione: di solito U16 e U18 si allenano due volte al mese sulla neve da luglio in poi, cui si aggiunge la condizione fisica settimanale a Tenero. «Quest’anno finora hanno sciato meno e dato più peso all’atletica». Grazie in particolare ai contatti di Mauro Pini nel settore, sarà possibile collaborare con team di altre nazioni; «condividere gli allenamenti, lavorare in team, trovarsi insieme in albergo. Come i professionisti, né più né meno».

Dopo un camp del genere – conclude il capo Alpini TiSki – non si torna in grado di vincere tutto. «Il vantaggio maggiore di questo tipo di investimento sta in quello che i giovani saranno capaci di portarsi a casa e in ciò che riusciranno a trasformare in futuro, sia che diverranno sportivi di fama o no. Un’avventura così, te la porti dietro tutta la vita».

I selezionati

U19 Ginevra Ostini (2001, Sci Club Airolo).
U18 Mida Jaiman (2002, Airolo); Joel De Taddeo (2002, Maggiore Ski Team); Aris Beroggi (2003, Maggiore); Martina Crivelli (2003, Maggiore).
U16 Nicole Pagani (2004, Maggiore); Sara Planzi (2004, Maggiore); Sofia Cavadini (2004, Airolo); Massimiliano Gusmini (2004, Sci Club Simano); Giona Bricola (2004, Sci Club Monte Generoso).
Assente per infortunio Celeste Conceprio (2002, Adula Snow Team)
Accompagnatori Mauro Pini, Alessandro Lazzarini, Francesca Leoni

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