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‘Qui c’è maggiore euforia offensiva’

Tiziano Gianini commenta l’andamento della Spengler, ‘la cui formula aiuta lo spettacolo’, e le prestazioni dei biancoblù: ‘Questo Spacek è dominante’

‘Spacek è fortissimo a tenere il disco, a scartare gli avversari, a passare e pure a pattinare’
(Ti-Press/Golay)
28 dicembre 2022
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La Coppa Spengler non è solo un torneo di hockey, ma anche un’occasione di incontro per gli appassionati, tra cui delle vecchie glorie delle squadre partecipanti. Ne è un esempio l’ex difensore dell’Ambrì Tiziano Gianini, che può sicuramente essere soddisfatto di quanto ha offerto finora il club di cui è anche stato capitano: «Sì, finora c’è stato grande entusiasmo, sul ghiaccio e sulle tribune – commenta il 49enne anche ex Friborgo –, anche ieri ho visto molte belle azioni e un giocatore come Michael Spacek impressionante per come domina, è forte a tenere il disco, ma anche a saltare l’uomo nell’uno contro uno e a passare, anche a livello di pattinaggio non è vistoso, ma è fortissimo. L’assist a Zündel per il gol di Chlapik era praticamente perfetto. Anche la linea di Heim-Bürgler-Kneubuehler l’ho vista molto bene. Rispetto alla partita con l’Örebro, questa è stata più aperta e difensivamente qualche occasione in più l’hanno lasciata, ma Benjamin Conz ha rimediato bene».

‘È un periodo in cui l’Ambrì segna molto’

Dodici reti segnate in due partite (di cui una a porta vuota) è inoltre un bottino inusuale per gli uomini di Luca Cereda: «In campionato tutte le squadre si conoscono bene e c’è maggiore accento sull’aspetto difensivo, mentre alla Spengler c’è più euforia offensiva. E comunque questa è una fase, pensiamo alle partite con lo Zugo e lo Zurigo, in cui l’Ambrì sta segnando parecchio anche in National League e i giocatori sono in forma».

Ma è più in generale che finora si sono viste partite ricche di emozioni: «Anche l’atmosfera, con la presenza delle famiglie, è diversa dal solito e favorisce lo spettacolo. Anche la formula inoltre aiuta, regalando a tutti, pensiamo a Team Canada ed Helsinki che hanno perso entrambe le partite finora, una seconda possibilità».

Nella semifinale di domani i biancoblù affronteranno la vincente di Davos-Ifk Helsinki (mentre lo Sparta Praga attende la vincente di Örebro-Team Canada), c’è un avversario migliore di un altro? «A questo punto l’obiettivo è semplicemente quello di accedere alla finale, indipendentemente da chi ci sia di fronte. L’Ambrì rispetto alla sua avversaria avrà il vantaggio di aver riposato un giorno in più, che andrà sfruttato. Con il Davos, l’Ambrì ha sempre offerto delle buone prestazioni, anche se qui ultimamente ha perso spesso (ma ha vinto in casa ai rigori il primo scontro diretto stagionale). In caso di successo dei grigionesi oggi, bisognerà capire come funzionerà la gestione dei biglietti, perché finora effettivamente la curva dell’Ambrì era piena di tifosi ticinesi e questo ambiente ha sicuramente aiutato. Nelle partite senza elvetiche invece ho visto un ambiente più da salotto. Già il 26 mattina si vedeva la gente che arrivava per la partita dell’Ambrì è bello vedere il coinvolgimento dei tifosi».

‘Da giocatore guardavo le partite in spogliatoio’

Per un ex giocatore come te, cosa rappresenta la Coppa Spengler? «Io questo torneo lo seguivo anche prima che ci fosse l’Ambrì, anzi già da giocatore, in questo periodo di allenamenti, la televisione in spogliatoio era regolarmente sintonizzata sulla Spengler. Con la partecipazione dell’Ambrì è scattato quel qualcosa in più a livello di coinvolgimento».

Dopo il tuo ritiro, avvenuto nella primavera del 2007, non hai più avuto nessun ruolo attivo nel mondo dell’hockey, come mai questa scelta? «Una volta ritiratomi ho sempre seguito come tifoso. Sarei potuto rimanere nell’ambiente, magari come allenatore delle giovanili, ma ho deciso di intraprendere un’altra sfida professionale nella quale mi sono gettato al 100%. Sono comunque ancora in contatto con degli ex compagni, sono nel gruppo di sostegno dell’Ambrì e da quando ho smesso ho il mio posto in tribuna, alla Valascia prima e alla Gottardo Arena adesso».

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