Hockey

La Svizzera non demerita ma s’arrende al prolungamento

I rossocrociati di Fischer destano una buona impressione nella prima uscita agli Swiss Hockey Games, ma la Svezia la spunta grazie a uno slap di Sörensen

Thürkauf ci prova, ma non riesce a far male
(Keystone)
15 dicembre 2022
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Nonostante la sconfitta al prolungamento, è un buon avvio quello della Nazionale di Patrick Fischer agli Swiss Ice Hockey Games di Friborgo nella prima amichevole di lusso contro lo squadrone svedese. In un giovedì sera che parte piano ma che poi prende quota, con la primissima occasione che arriva comunque già al secondo giro di ‘shift’, quando l’idolo di casa Killian Mottet ci prova, ma il ventottenne Marcus Högberg, portiere del Linköping con un passato agli Ottawa Senators, non si fa sorprendere. E lo stesso Mottet, nel corso del quinto minuto, ruba un pericolosissimo disco a Denis Rassmussen, e in quel occasione, da due passi, Högberg non ha vita altrettanto facile. La prima, vera puntata offensiva svedese arriva invece al nono minuto, con Waeber che non riesce a controllare un disco partito da lontano, ma in seconda battuta il portiere friborghese dello Zurigo chiude la porta. La pressione scandinava però sembra crescere, e poco dopo prima il bianconero Calle Andersson, poi Victor Ejdsell impegnano a loro volta Waeber. La Svizzera, però, reagisce: prima Miranda prova a fare l’equilibrista nello slot, poi ci prova da lontano Loeffel. Nel finale si rivedono però gli svedesi all’attacco, con l’ala del Bienne Jesper Olofsson che prova lo slalom nello slot, mentre Waeber deve superarsi per bloccare il tentativo di Emil Pettersson.

In avvio di periodo centrale la Svezia aumenta ancor più la pressione nel terzo difensivo elvetico, e al ventottesimo arriva l’arriva il vantaggio ospite: azione tutta di prima intenzione tra Nygren, Dahlbeck e De la Rose, su cui davvero Ludovic Waeber nulla può. L’occasione per i rossocrociati arriva due minuti dopo, per un aggancio di Wallmark che costa agli scandinavi la prima penalità: in pista con Moy, Fuchs, Riat, Riedi e Loeffel, i cinque elvetici fanno girare bene il disco e si creano anche un paio di buone occasioni, ma Högberg è intrattabile. La Svizzera sembra crescere, e infatti poco dopo Riat trova il modo di pareggiare, facendo tutto da solo dopo un puck precedentemente perso da Jason Fuchs, con un puck che s’infila tra i gambali del portiere avversario. A quel punto, e per la prima volta, la selezione di Sam Hallam sembra accusare il colpo. Basta però un disco perso da Scherwey, davvero banalmente oltre che nel posto e nel momento peggiore, per regalare a Olofsson un puck che un attaccante della sua classe non può sbagliare. Poi, un’altra sbavatura, a pochi secondi dalla seconda pausa, con Loeffel e Le Coultre che si lasciano sfuggire il "losannese" Kovacs, rischia di appesantire ancor più la situazione: tuttavia, sul rigore deciso dagli arbitri per l’intervento d’emergenza del difensore del Berna, Waeber non si lascia incantare.

Al ritorno in pista dalla seconda pausa la Nazionale comincia subito a spingere, tanto che gli svedesi sono costretti praticamente solo a doversi difendere. Costretta a rincorrere, la Svizzera moltiplica gli sforzi e fa girare il disco, impensierendo non poco la retroguardia degli scandinavi, che al 49’ sono nuovamente costretti al fallo, con Pettersson che aggancia Riedi davanti al proprio portiere. Stavolta a cominciare il powerplay è il secondo quintetto rossocrociato, che però non riesce a far male al pari del primo. La Svezia sa bene come difendersi e ci riesce anche quando è sotto pressione, ma gli elvetici riescono comunque a crearsi le loro buone occasioni, in particolare con Thürkauf, Moy e Loeffel. A furia di provarci, però, il pareggio infine arriva: grazie alla mira di Dean Kukan, il cui missile sul primo palo a quarantaquattro secondi dalla fine, in situazione di 6 contro 5, regala alla squadra di Patrick Fischer un pareggio quantomai meritato. Così si va al prolungamento, dove la Svizzera cerca di manovrare fin dall’avvio, ma basta un leggero ritardo, come spesso accade a 3 contro 3, per decidere tutto, con una sassata di Sörensen che non lascia scampo a Waeber.

Svezia - Svizzera (0-0 2-1 0-1 1-0) d.p. 3-2
Reti: 27’23’’ De la Rose (Dahlbeck) 0-1. 33’10’’ Riat 1-1. 37’50’’ Olofsson 2-1. 59’16’’ Kukak (Bertschy) 2-2. 63’02’’ Sörensen (De la Rose) 3-2.
Svezia: Högberg; Tömmernes, Andersson; Fantenberg, Heed; Dahlbeck, Nygren; Ekestahl-Jonsson; Pettersson, Wallmark, Olofsson; Eklind, Lindberg, Kovacs; Sörensen, De la Rose, Ejdsell; Lundberg, Rasmussen, Rask; Heineman.
Svizzera: Waeber; Marti, Kukan; Frick, Fora; Le Coultre, Loeffel; Scherwey, Bertschy, Mottet; Miranda, Andrighetto, Moy; Riedi, Jason Fuchs, Riat; Rod, Thürkauf, Praplan.
Arbitri: Salonen (Fin), Kova (Fin); Cattaneo, Dario Fuchs.
Note: 3‘245 spettatori. Penalità: 2 x 2’ contro la Svezia; nessuna contro la Svizzera. Tiri in porta: 25-41 (11-10, 10-13, 3-12, 1-0). Svizzera senza Alatalo, Dominik Egli, Corvi, Herzog, Gaëtan Haas e Hughes (tutti a riposo). Al 39’23’’ rigore sbagliato da Kovacs (fallo d’emergenza di Loeffel). Svizzera senza portiere dal 58’55’’ al 59’16’’. Al 59’16’’ timeout chiesto dalla Svizzera. Premiati quali migliori in pista Marcus Högberg e Damien Riat.

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