Hockey

Il Mondiale di Davide Fadani: ‘La salvezza a ogni costo’

Il 21enne portiere del Lugano morde il freno alla vigilia della sfida con i danesi. ‘Ora mi sento bene e voglio giocare. Ma già essere qui è incredibile’

‘Il futuro a Lugano? Ho ancora un contratto, da questo punto di vista sono tranquillo’
(Keystone)
16 maggio 2022
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In tribuna contro la Svizzera, in panchina contro il Canada, Davide Fadani attende la sua occasione per poter finalmente scendere sul ghiaccio da protagonista, magari già domani contro i danesi. «È il mio obiettivo, anche se in definitiva è comunque in ogni caso un grande piacere poter essere qui con l’Italia e affrontare le migliori nazioni al mondo, è semplicemente incredibile – dice il ventunenne portiere del Lugano –. Già dodici mesi or sono ho avuto la possibilità di disputare i Mondiali, ciò mi ha permesso di crescere e imparare ulteriormente. È davvero un’esperienza molto bella». In quest’ultimo anno il giovane estremo difensore bianconero sente di aver fatto dei passi avanti nonostante qualche infortunio che ne ha rallentato la crescita. «Indubbiamente sono progredito, anche se, specialmente nella seconda parte di stagione, non ho potuto giocare tanto, dato che in gennaio sono stato operato al menisco. Chiaramente non posso accontentarmi, voglio di più, è normale: adesso fisicamente mi sento bene, l’infortunio è alle spalle, purtroppo però ho potuto disputare solo un incontro amichevole e quindi mi manca un po’ di tempo di gioco, ne avrei bisogno, dato che gli allenamenti non sono paragonabili alle partite».

La sua Italia nelle prime due uscite non ha sfigurato malgrado le prevedibili sconfitte contro Svizzera e Canada. «Siamo un bel gruppo, ovviamente se si prendono solamente i singoli giocatori non abbiamo alcuna chance di vincere contro questi avversari, ma la nostra unità e la nostra voglia di salvarci sono enormi e vogliamo fare di tutto per arrivare a conquistare la salvezza». Per centrare il traguardo, gli Azzurri possono contare tra gli altri su due vecchie volpi in panchina, ovvero Greg Ireland e il suo assistente Larry Huras. «La loro presenza è di grande aiuto. Abbiamo tanta fiducia nello staff tecnico e poi io ho la fortuna di conoscerli da tempo, visto che entrambi hanno lavorato a Lugano e so quello che hanno fatto, sono allenatori incredibili».

A proposito di Lugano: dopo il Mondiale Fadani e il club bianconero dovranno riflettere sul futuro. «Ho ancora un anno di contratto, da questo punto di vista sono tranquillo. Di ritorno da Helsinki discuterò con la società e decideremo insieme quale sarà la via migliore da seguire sia per la squadra, sia per me. Il mio obiettivo nella prossima stagione è giocare tanto: sono giovane, ho bisogno di minuti sul ghiaccio al fine di migliorare. Negli ultimi due anni, a gennaio ho avuto due infortuni che sicuramente mi hanno condizionato, sono stati campionati difficili e lunghi, pure a livello mentale. Ho comunque lavorato duramente e ora voglio dimostrare quello che valgo, come già è capitato in passato, sono fiducioso».

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