Hockey

Harakiri Zugo: avesse avuto le immagini giuste, Tangnes...

L’ostruzione su Genoni non c’era, ma poco prima il puck era uscito dall’area di gioco. ‘In 45 secondi non siamo riusciti a ritrovare le immagini’

Effettivamente quel gol andava annullato, ma perché il disco era finito fuori pista...
(Photo capture Kristian Kapp)
19 aprile 2022
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Il giorno dopo il pasticciaccio della BossardArena, con quel coach challenge chiamato al momento del pareggio di Chris Baltisberger in gara 1 della finale con lo Zurigo, si scopre che Dan Tangnes e il suo Zugo avrebbero avuto un’opportunità ben più concreta per appellarsi al ‘moviolone’ e tentare così di far annullare il pareggio dei Lions a 6 contro 5, a un minuto e mezzo dal termine. A rivelarlo è il collega del Tages Anzeiger Kristian Kapp, che ha scovato un fotogramma da cui si evince che nella medesima azione che porterà al 2-2 di Baltisberger, per un istante il puck finisce al di sopra del plexiglass, sulle reti di protezione, quindi fuori dall’area di gioco, prima di rimbalzare in pista. E qualcuno tra i protagonisti, come Grégory Hofmann, naturalmente se n’è reso conto. «Non ho visto ostruzioni sul portiere, ma il disco toccare le reti esterne sì. Ma gli arbitri non se ne sono accorti», dice il ventinovenne attaccante dello Zugo in un’intervista concessa a Srf.

Insomma, se Tangnes invece di puntare su un’improbabile ostruzione nei confronti di Leonardo Genoni avesse scovato quel fermoimmagine e insistito su quello, il primo atto della finale sarebbe probabilmente finito in maniera diversa. «Non siamo riusciti a trovare abbastanza rapidamente le immagini corrispondenti nell’intervallo di 45 secondi che c’è dopo ciascuna rete – si giustifica Tangnes –. E per un coach challenge di quel tipo negli stadi di National League non ci sono abbastanza telecamere a disposizione».

Al di là della bravura del video coach dello Zugo (ammesso e non concesso che quella chiamata l’abbia fatta lui, anche se in ogni caso l’ultima parola spetta all’allenatore), e in effetti Simon Pfister di coach challenge ne sbaglia davvero pochi, dalle parole di Tangnes l’impressione è che in quei 45 secondi lo staff tecnico dello Zugo invece di parlare alla squadra per rifocalizzare l’attenzione si sia dannato l’anima per trovare un qualsiasi altro motivo per tentare un colpo da poker. Invano. Ma comunque la si guardi, rimane una follia: non solo perché, con i due minuti conseguenti per ritardo di gioco Dan Tangnes ha offerto su un piatto d’argento allo Zurigo l’occasione per vincere la partita, occasione puntualmente sfruttata da Azevedo a due secondi dalla fine, bensì perché a quel punto la sfida era pur sempre in parità quando mancava ancora un minuto e mezzo ai supplementari a oltranza. Invece di pensare a giocare quelli dello Zugo hanno però preferito guardare la tivù.

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