Hockey

Un tocco di Mottet spegne i sogni di gloria del Lugano

Epilogo amaro per i bianconeri sul ghiaccio del capolista Friborgo, sconfitti al prolungamento al termine di una partita che avrebbero meritato di vincere

Walker prova la soluzione (Keystone)
22 dicembre 2021
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Si ferma a cinque successi di fila la bella serie del Lugano di Chris McSorley. In un mercoledì sera in cui i bianconeri, arrivati sul ghiaccio del capolista Friborgo forti del successo di lunedì sul Davos, si presentano in pista con il medesimo assetto con cui avevano giocato da metà partita in poi lunedì contro il Davos. Infatti all‘ala destra della prima linea c’è il canadese Troy Josephs, il quale prende il posto di un Luca Fazzini spostato a fianco di Thürkauf e Bertaggia. E la prima linea ticinese è senz’altro tra le maggiori protagoniste di un primo tempo in cui è il Lugano a fare la figura migliore, con i bianconeri che portano a spasso il disco e creano i maggiori pericoli davanti alla porta. Nonostante tutto, però, in una delle sue rare puntate di peso, è il Friborgo a passare per primo, grazie a un veloce uno-due nello slot, con Alatalo e Riva che si fanno prendere di sorpresa, e sul rapido tocco di Mottet per Marchon Schlegel non può nulla: è l’1-0 al 6’02’’. Tuttavia, non passano che venticinque secondi e i ticinesi pareggiano: Josephs punta la porta, Berra chiude la porta, ma l’accorrente Carr legge benissimo la situazione, e la sua intelligente giravolta con appoggio al centro viene sfruttata in backhand da Arcobello. In verità, il pareggio sta comunque stretto agli uomini di McSorley, e infatti al 16’30’’ i bianconeri trovano il gol del vantaggio, grazie a una discesa nel terzo di Walker. Tuttavia, quel gol non verrà mai accordato, semplicemente perché l’azione è viziata da un fuorigioco macroscopico, con Stoffel che incredibilmente si trova tre o quattro metri buoni nel settore difensivo friborghese, e ancor più incredibilmente il linesman non se ne avvede. La cosa però, evidentemente, non sfugge a Christian Dubé, che chiede subito quello che è il coach-challenge probabilmente più scontato della storia dell’hockey.

Di scontato, però, c‘è sempre il fatto che questo Lugano meriterebbe di più. E alla fine l’1-2, buono stavolta, arriva al 21’54’’: grande taglio dalla destra di Samuel Guerra per Alessio Bertaggia, la cui deviazione al volo sul primo palo non lascia scampo a Reto Berra. Il Friborgo prova a reagire, ma l’occasione più ghiotta della prima metà del terzo tempo capita ancora sul conto degli ospiti, con una deviazione volante di Josephs davanti a Berra, con il puck che manca il bersaglio per un soffio. Poco dopo i bianconeri si ritrovano sul ghiaccio in 4 per un aggancio fischiato ad Arcobello, ma in quei due minuti i bianconeri non corrono pericoli. E poco dopo, a 9’15’’ dalla seconda pausa, sono poi Fazzini e compagni a ritrovarsi in superiorità numerica, ma addirittura per quattro minuti filati, dopo la carica alla testa di Mottet nei confronti dello stesso Arcobello. E non è tutto: dopo 2’55’’ un ingenuo sgambetto di Gunderson a Josephs costringe il Friborgo a giocare a 3 contro 5 per due minuti interi: per il Lugano quella è l’occasione di chiudere il match, ma i ticinesi non la sfruttano, e a parte un paio di tentativi di Fazzini (il quale si mostra pure un po’ precipitoso sul secondo tentativo, considerando che Berra in quel momento è sul ghiaccio senza bastone) non riescono praticamente neppure a farsi minacciosi.

Il Lugano, però, naturalmente non smette d‘insistere, e in avvio di terzo tempo Berra è subito allertato da un tentativo di Josephs. Poi poco dopo ci prova anche Morini. Il Friborgo prova a costruire, ma i bianconeri sono bravi a tenere il disco il più lontano possibile da Schlegel, così da minimizzare i rischi. Il rischio, invece, i bianconeri lo corrono al 48‘14’’, quando Thürkauf reagisce a una carica di un avversario davanti alla propria panchina, beccandosi ingenuamente due minuti: a quel punto i padroni di casa spingono, e il Lugano deve anche stringere i denti, ma supera indenne il momento difficile. Ma la squadra di Dubé continua a spingere, finché un nuovo tocco da dietro la porta, proprio come in occasione dell’1-0 al 7’, si trasforma nel migliore degli assist per il solito Marchon, il più lesto di tutti a capire e ad approfittarne: è il 2-2 al 51’30’’. Il Lugano accusa il colpo, e Sprunger e compagni sanno che a quel punto possono ottenere anche di più. Però anche i ticinesi hanno le loro belle occasioni, come quella di Thürkauf, liberato da un intelligente tocco di Carr, o il gran tiro di Fazzini. Fazzini che, però, a 3’20’’ dal termine, a conclusione di una furibonda mischia dalle parte di Schlegel, si sostituisce al proprio portiere nascondendo il disco sotto la mano. Dubé capisce l’importanza del momento e chiama il timeout, mentre Walker riesce a far innervosire il topscorer burgundo DiDomenico, e il risultato è naturalmente che gli arbitri li spediscono in panchina entrambi. Nervosismo che, a quanto pare, contagia anche la panchina dei friborghesi, i quali si ritrovano in pista in sei a poco più un minuto dalla fine, annullando così la possibilità di portare a termine la superiorità numerica. In un epilogo di terzo tempo in cui Carr colpisce anche il palo con Berra battuto, a 58’’ dalla terza sirena.

A decidere tutto, alla fine, è così l’appendice di cinque minuti supplementari, che i bianconeri iniziano oltretutto con 43’’ di superiorità numerica, in cui ci provano Loeffel e poi Carr, ma senza fortuna. Poi arriva il momento più difficile di tutti per i ticinesi, che chiudono la partita con un uomo in meno, dopo un bastone di Alatalo in faccia a Sprunger, che si becca un 2+2’: e quel momento i padroni di casa lo sfruttano, per chiudere definitivamente i conti a 1’42’’ dalla fine, con un tocco del solito Mottet, che non lascia scampo a Schlegel.

Friborgo - Lugano (1-1 0-1 1-0 1-0) d.p. 3-2
Reti:
6’02’’ Marchon (Mottet, Desharnais) 1-0. 6’28’’ Arcobello (Carr, Josephs) 1-1. 21’54’’ Bertaggia (Guerra) 1-2. 51’30’’ Marchon (Sprunger, Desharnais) 2-2. 63’18’’ Mottet (Gunderson/esp. Alatalo) 3-2.
Friborgo: Berra; Kamerzin, Chavaillaz; Jecker, Gunderson; Sutter, Furrer; Sprunger, Schmid, DiDomenico; Mottet, Desharnais, Marchon; Rossi, Haussener, Bykov; Bougro, Jobin.
Lugano: Schlegel; Müller, Loeffel; Sutter, Riva; Guerra, Chiesa; Wolf; Morini, Herburger, Boedker; Bertaggia, Thürkauf, Fazzini; Josephs, Arcobello, Carr; Stoffel, Walker, Traber; Vedova.
Arbitri: Lemelin (Usa), Kaukokari (Fin); Wolf; Progin
Note: 8’873 spettatori. Penalità: 4 x 2’ contro il Friborgo; 7 x 2’ contro il Lugano. Tiri: 25-35 (3-10, 10-12, 11-11, 2-2). Friborgo senza Dufner, Diaz, Jörg, Walser (infortunati) e Brodin (ammalato); Lugano privo di Herren (infortunati), Hudacek, Irving e Nodari (in soprannumero). Al 16’30’’ rete annullata a Walker (fuorigioco di Stoffel). Al 56’40’’ timeout chiesto dal Friborgo. Al 59’12’’ palo colpito da Carr. Premiati a fine partita, quali migliori in pista, Nathan Marchon e Daniel Carr.

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