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Cereda: ‘Il dio dell’hockey sta guardando da un’altra parte’

Il coach biancoblù ha ben poco da rimproverare ai suoi, nonostante la sconfitta di Bienne. ‘Lo sforzo è stato buono, eccezion fatta per i primi minuti’

’Stasera contro lo Zugo dovremo raccogliere ciò che abbiamo seminato nelle ultime partite’ (Keystone)
27 novembre 2021
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Bienne – Ancora una volta l’Ambrì non raccoglie i frutti del buon lavoro. I leventinesi avrebbero meritato di uscire con almeno un punticino dalla Tissot Arena, già solo per la reazione mostrata dopo il pessimo inizio. In ritardo per due a zero dopo nemmeno 7 minuti (reti di Kessler e Rathgeb), con Cereda costretto a chiamare il timeout, Regin e compagni in seguito riescono a contenere le folate offensive dei padroni di casa e arrivare alla prima pausa con uno svantaggio ancora colmabile. Il coach ticinese decide così di riunire gli stranieri d’attacco e spostare Zwerger al fianco di Pestoni e Grassi.

Il tempo centrale è decisamente un’altra musica. I ticinesi non solo imbrigliano la formazione di Törmänen, ma creano anche molti più pericoli rispetto agli avversari. Il punto di McMillan, in powerplay al 29’, è spettacolare: pregevole il movimento del canadese, magnifico l’assist di un ispirato Bürgler. Lo svittese è anche all’origine del punto del pareggio, siglato da Heim al 39’05’’. Un risultato meritato e sacrosanto per i sopracenerini.

La prima parte della terza frazione si sviluppa invece sui binari dell’equilibrio: poche le opportunità da rete con le squadre molto attente. Però negli ultimi 8’ i padroni di casa alzano sensibilmente il ritmo: l’Ambrì si difende con grinta, ma al 57’ deve alzare bandiera bianca. In superiorità numerica è l’ex di turno Fabio Hofer a consegnare il successo pieno ai bernesi. «In questo momento il dio dell’hockey sta guardando da un’altra parte», dice Luca Cereda a fine gara. «Dobbiamo continuare a insistere perché prima o poi il vento girerà, e i nostri sforzi verranno ripagati».

Di sicuro, a Bienne l’Ambrì è stato bravo a non scomporsi dopo l’entrata in materia negativa. «Siamo stati un po’ timorosi dopo aver incassato la prima rete, poi però siamo stati bravi a reagire: il secondo periodo è stato molto bello», aggiunge il coach. A pesare sul risultato anche alcune penalità un po’ dubbie, tra cui una al 58’ a Zwerger, per proteste. «Non so cosa abbia detto agli arbitri, ma non voglio parlare della direzione di gara. Abbiamo assistito ad alcuni episodi abbastanza dubbi già nelle ultime partite, e anche in questo senso siamo un po’ in debito». Incoraggiante la prova di Kozun, ma ancora una volta a pesare come un macigno sulla testa del canadese è quella grossa occasione non sfruttata al 25’. «Penso sia una questione mentale: gli ci vorrebbe una rete per sbloccarsi. A partire dal secondo tempo ha giocato bene, ha vinto duelli, ha bloccato tiri, e se continua così la fortuna girerà dalla sua parte. Deve continuare a insistere».

Tra le note positive, il gol in powerplay di McMillan. «È stato una buona superiorità numerica: già prima della rete avevamo creato due chance. Quando ci sono questi momenti bisogna anche sapersi divertire e non sentire troppo la pressione». Poi, nell’assalto finale, a 3’’ dalla sirena, evidentemente senza essersi accorto di ciò che indicava il cronometro, Hietanen invece di tirare ha passato il disco a Zwerger nell’angolo, togliendo di fatto l’ultima possibilità ai suoi. «Cosa ho pensato io? Quello che hanno pensato tutti: tira!» conclude Cereda, il quale ha però poco da rimproverare ai suoi. «Lo sforzo è stato buono, eccezion fatta per i primi minuti: si tratta di continuare per portare i rimbalzi dalla nostra parte. A me questa partita dà fiducia e dà voglia di sfidare stasera lo Zugo in casa. Dobbiamo andarci a prendere quello che abbiamo seminato in queste ultime uscite».

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