laR+
logoBol

‘Per sopravvivere abbiamo bisogno di tutti’

L'appello di Vicky Mantegazza a margine della festa per gli 80 anni dell'Hc Lugano. A cui hanno aderito 2'500 tifosi e molte vecchie glorie

Frammenti di ottant'anni di storia (Ti-Press)

L'appello di Vicky Mantegazza a margine della festa per gli 80 anni dell'Hc Lugano. A cui hanno aderito 2'500 tifosi e molte vecchie glorie

22 agosto 2021
|

Erano 2500 i tifosi presenti sabato alla Cornèr Arena per la prima uscita dell'Hc Lugano sul ghiaccio amico, contro i tedeschi del Krefeld (partita vinta dai bianconeri col punteggio di 5-2), e altrettanti quelli che al termine della stessa si sono riversati sull’adiacente pista della Reseghina per la maccheronata gratuita e la presentazione ufficiale della squadra e dello staff tecnico. Ma non solo, visto che nel corso della serata è stato dedicato ampio spazio e tributi anche a numerosi giocatori che hanno scritto molte pagine memorabili della storia del club. Da festeggiare c'era infatti l'ottantesimo compleanno della società, con una celebrazione speciale a cui hanno dato lustro parecchie vecchie glorie. Erano ben quindici le leggende (fra gli invitati mancava unicamente Marcel Jenni, assente per motivi famigliari) che si sono alternate sulla scena, fra spezzoni di video d’epoca, interviste e moltissimi applausi dei presenti. Peccato che le restrizioni dovute alla pandemia abbiano limitato la presenza di questi indimenticabili giocatori.

Molto commossa, ma raggiante per poter nuovamente incontrare i suoi tifosi, Vicky Mantegazza: «È stato bellissimo e molto toccante ritrovare e rivivere queste sensazioni in pista dopo un anno senza emozioni; fanno parte dell'hockey, e in pista finalmente si è rivista una vera partita – commenta a fine serata la presidente bianconera –. Lo scorso 11 febbraio la società aveva tagliato il traguardo degli ottant'anni, ma causa forza maggiore avevamo dovuto rimandare la festa. Fortunatamente siamo però riusciti a riproporla ora: sono contenta di aver potuto festeggiare questo anniversario assieme a tutti. Mi fa particolarmente piacere rivedere molti giocatori che hanno scritto la storia di questa società: se siamo dove siamo ora, lo dobbiamo solo a loro».

‘Nello spogliatoio si parla anche molto dialetto ticinese‘

Adesso però si deve anche guardare avanti: alle porte c'è già una nuova stagione che bussa... «Il nuovo campionato lo dobbiamo affrontare giorno dopo giorno, senza metterci pressione. Per il futuro abbiamo degli obbiettivi chiari. Siamo tutti vaccinati, quindi non voglio nemmeno pensare che non riusciremo a giocare in questa stagione. Se lo sport deve andare avanti per sopravvivere, lo deve fare con i tifosi nelle piste e negli stadi». Soddisfatta della campagna acquisti? «L’arrivo di McSorley è un tassello importante nel nostro puzzle. Lui è una 'vecchia volpe' in questo sport; è una persona furba. Sa trasmettere molte emozioni ai giocatori.  Ci siamo rinforzati in difesa, l’attacco mi sembra molto bilanciato, poi in porta c’è un ottimo Schlegel, e alle sue spalle due giovani con un grande talento che stanno crescendo. Un pensiero va anche all’inserimento di molti giovani in squadra, cosa di cui possiamo essere orgogliosi. Possiamo dirlo forte: in questi anni il nostro settore giovanile può essere considerato tra i migliori in Svizzera; tanti giovani sono emersi e hanno anche potuto affacciarsi alla prima squadra. Nello spogliatoio si parla molto il dialetto ticinese!».

Qual è stata la risposta del pubblico luganese, dopo un anno di partite a porte praticamente chiuse, in chiave abbonamenti? «A oggi possiamo dirci contenti della corrispondenza dei nostri abbonati. Qualcuno è ovviamente ancora un po' titubante, e attende di capire se effettivamente si giocherà o no, se si apriranno per davvero le tribune o meno... E qui torno a ripetermi: lo sport ha veramente bisogno di tutti gli appassionati del disco su ghiaccio; noi, per sopravvivere, abbiamo bisogno di tutti. Quindi faccio un appello a tutti i nostri tifosi di credere in noi. Posso assicurarvi che insieme ci divertiremo molto».

Il sogno nel cassetto di Vicky Mantegazza, si sa, è quello di conquistare il titolo, la sua massima aspirazione. Potrebbe essere questo l’anno buono? Oppure ci vorrà ancora pazienza, visti i molti cambiamenti? «Non voglio essere arrogante nel dire che è il mio unico obiettivo, però se mi alzo tutte le mattine per fare quello che faccio, è con l'intenzione di regalare qualcosa di importante alla mia città, alla società che io amo, a tutti i sostenitori. Quindi speriamo di riuscirci in questi anni che arriveranno. Lo so, non sarà facile, tutti dovranno starci vicini. Ma posso assicurare che noi ce la metteremo tutta. Poi, va da sé, anche un pizzico di fortuna non guasterebbe».

La partita

Cinque reti al Krefeld, ma preoccupazione per il ginocchio di Haussener

Un secondo terzo giocato alla grande. È questo il succo dell'amichevole che ha fatto da antipasto ai festeggiamenti per gli ottant'anni dell'Hc Lugano, che ha visto la compagine di McSorley sconfiggere i tedeschi del Krefeld col punteggio di 5-2.

Per l'occasione il tecnico dei bianconeri non ha potuto contare su Bernd Wolf, Raphael Herburger, Mikkel Boedker e Giovanni Morini, tutti impegnati con le rispettive nazionali nelle qualificazioni ai prossimi Giochi olimpici invernali di Pechino, e sul giovane portiere Thibault Fatton, impegnato con i Ticino Rockets. E durante il match, giocato con molta intensità, McSorley ha poi perso altre due pedine: Alessio Bertaggia in entrata di terzo tempo per una penalità di partita e lo sfortunato Timo Haussener, che dopo uno scontro di gioco ha dovuto lasciare la pista in barella (ginocchio). Per la cronaca, le cinque reti bianconere portano la firma di Fazzini (doppietta per lui), Thürkauf e dei due nuovo stranieri, Joseph e Carr.