Hockey

L'Ambri Piotta di Luca Cereda ritrova i suoi vecchi ritmi

'Prima era tutto diverso. E personalmente mi mancava il contatto diretto. Il linguaggio del corpo dice spesso più delle parole

Al lavoro agli ordini del coach (Ti-Press)
17 giugno 2020
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Piegamenti, salti con la corda, corsa, scatti e partitella finale quattro contro quattro. Il tutto mantenendo rigorosamente le distanze sociali. La preparazione estiva dell’Ambrì Piotta procede e i giocatori, divisi in piccoli gruppi, sudano sotto gli occhi attenti dello staff biancoblù. Ma nell’allenamento odierno, andato in scena alla Valascia e non al centro sportivo Vallone di Biasca causa maltempo, c’è spazio anche per il volano – da segnalare la partecipazione di coach Luca Cereda, cha al fianco di Ngoy sfida la coppia formata da Rohrbach e capitan Bianchi – e per il calcio, con Trisconi, Fischer e Kneubuehler a dare prova delle proprie abilità balistiche prima dell’inizio della seduta.

Poter stare di nuovo tutti assieme, seppur rispettando le regole già citate, rappresenta un fattore importante per l’intera squadra. «Ho ritrovato un gruppo sereno, con la giusta voglia di faticare e di cercare quella stabilità che tutti noi avevamo un po’ perso – spiega Cereda –. I giocatori si sono allenati bene durante il lockdown e si sono presentati in una forma psico-fisica accettabile. Ora si tratta di andare a recuperare piano piano quella percentuale di lavoro che è venuta meno, partendo, come base, dalla risocializzazione». Anche lo staff sentiva il bisogno di una boccata di normalità. «Adesso siamo tornati un po’ ai vecchi ritmi, alle situazioni a noi note – prosegue il tecnico di Sementina -. Prima era tutto diverso e a me personalmente mancava il contatto diretto, il potersi vedere, scambiare due parole. Inoltre il linguaggio del corpo dice spesso più delle parole e quindi osservare i ragazzi, come si comportano, soprattutto nel corso dell’estate, è molto importante per noi».

Il veterano e l’esordiente

Il lockdown ha obbligato i giocatori a svolgere la prima fase di preparazione in maniera del tutto inedita. Una prima assoluta anche per chi da anni fa parte di questo mondo. «Il mese in cui dovevamo rimanere a casa è stato difficile – commenta Michael Ngoy –. A me personalmente piace molto la palestra, lavorare all’interno di un impianto sportivo. Fortunatamente quella situazione ha riguardato solamente il mese di aprile». Il clima di incertezza attuale rende necessaria una certa flessibilità. «I carichi a cui siamo sottoposti sono pensati in funzione della ripresa di settembre. Se invece il campionato dovesse ricominciare a ottobre, si renderebbero necessari degli accorgimenti».

Se da una parte un veterano è in attesa di disputare l’ennesima stagione in maglia biancoblù, dall’altra un giovane Zaccheo Dotti si appresta a realizzare il sogno del debutto. «Sono belle emozioni – racconta l’ex Ajoie -. Provo un piacere enorme per il mio ritorno ad Ambrì e per la possibilità di disputare quella che sarà l’ultima stagione nella vecchia Valascia. Cerco però di non pensarci troppo al momento. Il mio obiettivo è di farmi trovare pronto per quando sarà il momento di scendere sul ghiaccio».

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