Hockey

Michael Fora: 'È sempre un'emozione'

Di ritorno a Davos per la prima volta dopo la Coppa Spengler: ‘Concentriamoci esclusivamente su ciò che possiamo controllare’

Michael Fora (Ti-Press)
13 febbraio 2020
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Adesso c’è il Davos a cui pensare. Il derby di martedì è ormai solo un ricordo nella testa dei giocatori dell’Ambrì Piotta, che stasera saranno già di scena alla Vaillant Arena per la sest’ultima delle cinquanta puntate di stagione regolare. «Il derby costituisce sempre un punto d’orgoglio per un ticinese, e dunque, logicamente, perderlo non ha certo suscitato sentimenti molto positivi, ma ormai è acqua passata: adesso dobbiamo guardare avanti e pensare alle prossime partite, che sono altrettanto importanti e impegnative – sottolinea Michael Fora –. Ora come ora, i punti in palio in ogni partita assumono un’enorme importanza: lo erano quelli di martedì, ma lo sono, nella stessa misura, pure quelli che andremo a cercare prima a Davos e poi nelle partite che seguiranno».

Trovi che, dopo la sconfitta di martedì, i punti in palio oggi a Davos siano ancora più importanti? «Importanti lo sono di certo, ma indipendentemente da come sia andata la partita prima. A questo punto della stagione non ci sono alternative che cercare di fare il massimo per mettere le mani sul pieno della posta». Fra le squadre che sono alla disperata ricerca di un posto nei playoff, oltre a voi, c’è, a sorpresa, il Berna: stupito di ritrovare i campioni svizzeri ancora dalla parte sbagliata della riga? «È sicuramente strano vedere il Berna in quella posizione, ma d’altro canto questo è un dettaglio di cui ci curiamo solo marginalmente: quello che succede altrove non deve preoccuparci, anche e soprattutto perché non è qualcosa che possiamo controllare. Meglio allora concentrare le nostre energie per cercare di seguire la strada che ci siamo fissati di percorrere».

A Davos, ci tornate per la prima volta dopo le emozioni vissute durante la Coppa Spengler: ci ripenserete stasera? «Indubbiamente riaffiorerà qualche emozione di quei giorni e di quelli che avevo vissuto la mia prima volta al torneo, con la maglia della Nazionale. Al di là di questo, giocare a Davos è sempre qualcosa di speciale. Perché quella del club grigionese bene o male è una realtà che ha molte affinità con quella dell’Ambrì Piotta. Di Davos abbiamo sicuramente tanti bei ricordi, ma anche qualcuno negativo. Speriamo che un domani, ripensando alla partita che ci aspetta, siano i primi a prevalere sui secondi...».

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