Ambrì, Novotny pronto al rientro. 'I playoff? Dobbiamo crederci'

Sei mesi e mezzo, quasi sette, sono lunghi. Quasi un’eternità per uno sportivo, specie se li deve trascorrere forzatamente a margine della competizione. Lo sa bene Jiri Novotny, costretto a guardare dalla tribuna i compagni da quando, a inizio luglio, si era lesionato i legamenti del ginocchio sinistro in un allenamento a secco.

Il post-intervento

Dopo l’intervento chirurgico, per il 36enne attaccante ceco è poi iniziata la lunga riabilitazione, fatta di tanti allenamenti ma niente partite. «È stata quasi una maratona per tornare finalmente abile a giocare», sottolinea il numero 12 dei biancoblù. Che adesso, questo calvario è pronto a lasciarselo alle spalle: mercoledì è infatti arrivato l’okay dei medici. «Già quando salti una decina di partite è lunga, figurarsi poi nel mio caso. Questo era il mio primo infortunio serio della carriera: per tre quarti di stagione regolare ho respirato l’aria dello spogliatoio assieme ai compagni, ma poi mi sono congedato da loro per andare ad accomodarmi in tribuna e guardarli da lì; una situazione che non fa certo piacere a nessuno... Ma adesso sono pronto: sento di aver pienamente recuperato, questo è ciò che più conta».

La sfida sarà ritrovare il ritmo

Ricevuta luce verde, adesso per Jiri Novotny comincia la seconda sfida: quella di trovare il ritmo della competizione. Stamattina, in allenamento, Cereda l’ha provato in linea con Zwerger e Müller: «È un mese che mi alleno intensamente e che mi sto preparando per questo momento. Ma un conto è allenarsi e un conto è invece giocare: sono perfettamente consapevole che ci vorrà del tempo per trovare il ritmo ideale, soprattutto per uno come me, che non è più giovanissimo, ma è una sfida che sono pronto a raccogliere. La mia ultima partita è sta gara 5 dei quarti di finale degli scorsi playoff a Bienne: adesso è tempo e ora di ritrovare la competizione».

Buone chances di essere nei playoff

Una competizione che Novotny ritrova con uno scenario un po’ mutato rispetto alla passata stagione, con l’Ambrì Piotta a 7 punti di distacco dalla zona playoff: «In termini assoluti è un bel ritardo, ma tutt’altro che incolmabile: da qui alla fine della stagione regolare ci sono ancora 11 partite, e dunque molti punti in palio. Sono persuaso che se sapremo gestire bene le prossime partite, avremo buone chance di trovaci tra le prime otto della classifica a fine stagione: dobbiamo solo crederci, crederci e ancora crederci. Adesso l’importante è preoccuparci del presente, pensando solo ed esclusivamente alla prossima partita. A questo punto della stagione ogni punto, ogni cambio e ogni respiro assumono un’importanza notevole, indipendentemente se tu ti trovi dalla parte giusta o sbagliata della linea».

E come l’hai vista da fuori la squadra in questi mesi? «Al di là degli infortuni, che logicamente hanno avuto il loro peso nelle prestazioni della squadra, ho visto un grande gruppo, affiatato, che cerca ogni giorno di fare del suo meglio. Certo, un anno fa di questi tempi eravamo più in alto in classifica, ma nella mia carriera mi sono già trovato tante volte in situazioni così. Come si affrontano? Giocando ogni partita come se fosse una di playoff».