Hockey

Inti invita alla calma: 'Dobbiamo essere più costanti'

Avanti 2-0 nella finale di playout con il Rapperswil, il Davos stasera può fare l'allungo forse decisivo. Ma guai ad abbassare la guardia

Ti-Press
30 marzo 2019
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Metà dell’opera è compiuta, ma guai abbassare la guardia specialmente in una sfida delicata come la finale dei playout. Inti Pestoni però non se la sente di cantar vittoria anticipata e, anzi, invita i suoi compagni alla prudenza, anziché lasciarsi andare a facili entusiasmi: «Da un lato va bene, essere in avanti 2-0 nella serie è ideale, ma guai a sottovalutare l’avversario: ci aspetta ancora tanto lavoro prima di terminare la stagione – ammonisce l’attaccante del Davos –. Forse all’inizio si poteva pensare che il Rapperswil fosse una squadretta, ma con il disco, i sangallesi sono capaci a giocare, e ogni tanto ci fanno pure ballare nella nostra zona. Sono una squadra di tutto rispetto».

Nonostante le prime due vittorie, il numero 18 dei gialloblù è assai critico nella sua valutazione: «I cali avuti durante i match non ci hanno aiutato di sicuro, ci vogliono più costanza e concentrazione: una partita dura non meno di 60’. E, soprattutto, non dobbiamo pensare di aver già vinto appena troviamo il vantaggio. È inoltre imperativo essere piu solidi, bloccare maggiormente i tiri e aiutare ulteriormente il nostro portiere». Perlomeno il powerplay gira a dovere... «È una delle uniche armi che ha funzionato dall’inizio; ma è fondamentale per noi pattinare ancora di più al fine di guadagnare il maggior numero possibile di superiorità numeriche».

Il 27enne ticinese è uno dei pochi elementi del complesso grigionese a conoscere la dura e particolare realtà della lotta per sfuggire alla retrocessione per averla vissuta sulla sua pelle. «Ne ho discusso con un paio di compagni, già un po’ di tempo fa, avevo detto loro che non sarebbe stato facile il cammino, a differenza di quanto sarebbe potuto sembrare. Sono del parere che non saremmo dovuti essere in questa situazione di classifica, però ormai ci siamo. Comunque professionisti come Du Bois e Ambühl, con alle spalle tantissima esperienza, giocano al 100 per cento e per loro è in fondo come una sfida di playoff».

‘Ranking round, una rottura’

Oltre alle vecchie volpi in questo Davos si stanno ritagliando una parte da leone anche alcuni giovani interessanti. Come l’austriaco dotato di licenza svizzera Benjamin Baumgartner, che in gara 2 ha sostituito l’infortunato Lindgren: «Perttu è il centro della nostra prima linea e il playmaker del nostro primo blocco di powerplay. La sua è un’assenza importante, ma Baumgartner sta facendo benissimo (ha già contabilizzato due reti in questa serie ndr). Si prende molte responsabilità e ha un ottimo avvenire davanti a sé. È bello avere dei giovani in squadra in questa situazione complicata: giocano un po’ più liberi e spensierati rispetto ai vecchi. Non avendo esperienza, non pensano a cosa potrebbe accadere in caso di sconfitta».

A livello personale Inti è relativamente soddisfatto. «Sento che potrei fare qualcosa di più e dovrei evitare alcune giocate, ma nel complesso sto facendo abbastanza bene». Pestoni elogia l’allenatore Vitolins: «Ha molta esperienza, ha diretto giocatori di altissimo calibro e mi ha aiutato tanto, specialmente dandomi consigli nelle circostanze in cui sono in possesso del disco». Finale dedicato all’inutile ranking round, sei partite di liquidazione: «Un po’ una rottura di scatole, ma perlomeno per noi è stato utile al fine di affinare gli schemi. Certo che per Friborgo e Zurigo non deve essersi rivelato particolarmente piacevole: per loro, già certi di non doversi giocare la permanenza nello spareggio e tanto meno nella finale di playout, è stata veramente una perdita di tempo».

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