Hockey

Prima la rimonta, poi l’Ambrì mette la freccia e vince il sesto derby

Sotto di due reti dopo pochissimi minuti e poi ancora 1-3, i biancoblù rifanno superficie e si impongono

15 febbraio 2019
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È una girandola di emozioni il primo periodo del sesto derby stagionale, il numero 227 della storia. Che si apre addirittura con il Lugano capace di andare in doppio vantaggio dopo poco più di 4’02” grazie alle reti di Hofmann e Chorney. A quel punto l’Ambrì Piotta tenta una reazione, e segna a sua volta con Hofer. I bianconeri però riportano ancora a due le lunghezze di vantaggio ancora con il loro topscorer, che con un colpo più da giocatore di baseball che di uno di hockey, batte Conz per la terza volta. Non sono ancora passati 10’ dall’ingaggio d’apertura. E non sono nemmeno queste le uniche segnature di un primo tempo che vede tramutarsi in rete praticamente ogni occasione concreta su entrambi i fronti. Prima della prima sirena di gol ne arrivano infatti ancora 2, ed entrambe sul conto dei padroni di casa, che ritrovano così la parità nel punteggio. La prima rete la firma Jelovac, imitato poco dopo da Hofer, che in powerplay trova così la doppietta personale che vale il momentaneo 3-3.

Dopo i primi 20’ pirotecnici, il secondo tempo regala ancora parecchie emozioni ma una sola rete. Ed è quella che trova Plastino con un polsino dalla media distanza e che regala all’Ambrì Piotta il primo sorpasso della serata. Poi i padroni di casa sono bravi a non capitolare in due penalità quasi consecutive e, anzi, in questi frangenti vanno addirittura a loro volta vicini alla segnatura. Alla seconda pausa il risultato parziale è pertanto di 4-3 per gli uomini di Cereda, che si guadagnano pure il vantaggio di iniziare il terzo periodo con un umo in più per oltre 1’. Poco dopo una bagarre collettiva, Kostner, al termine di una bel break inscenato con Bianchi, trova il gol del 5-3. Quasi un’ipoteca sulla partita, che però viene improvvisamente riaperta dal 5-4 di Chiesa a meno di 4’ dal termine, che rende ancor a più incandescente il finale. Ma Bianchi, a tu per tu con Merzlikins, al 58’35” frantuma i sogni di rimonta del Lugano infilandolo fra i gambali.

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