Hockey

È mezzogiorno di fuoco

Inizia dall’Austria fra un'ora esatta l’avventura danese della Nazionale di Patrick Fischer. ‘Oggi è fondamentale la gestione delle emozioni’.

5 maggio 2018
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Si comincia, finalmente. Per lavare l’onta dei Giochi in Corea, da dove la Svizzera di Fischer se n’era tornata con la coda tra le gambe, eliminata agli ottavi da una Germania comunque strepitosa (per non dire semplicemente incredibile). E se è vero, com’è vero, che per evitare spiacevoli inconvenienti è meglio partir subito con il piede giusto, i Niederreiter e gli Andrighetto faranno bene a diffidare della pur neopromossa Austria. In un mezzogiorno che si preannuncia infuocato, anche solo in considerazione del fatto che delle due squadre in pista, l’unica a non aver assolutamente nulla da perdere è quella messa in pista dal pur svizzerissimo Roger Bader.Si comincia, finalmente. Per lavare l’onta dei Giochi in Corea, da dove la Svizzera di Fischer se n’era tornata con la coda tra le gambe, eliminata agli ottavi da una Germania comunque strepitosa (per non dire semplicemente incredibile). E se è vero, com’è vero, che per evitare spiacevoli inconvenienti è meglio partir subito con il piede giusto, i Niederreiter e gli Andrighetto faranno bene a diffidare della pur neopromossa Austria. In un mezzogiorno che si preannuncia infuocato, anche solo in considerazione del fatto che delle due squadre in pista, l’unica a non aver assolutamente nulla da perdere è quella messa in pista dal pur svizzerissimo Roger Bader.
Leader di questa Svizzera, e non potrebbe essere altrimenti, è la star dei Minnesota Wild Nino Niederreiter, senz’altro il più pagato di tutti nello spogliatoio rossocrociato, visto che il contratto quinquennale firmato al Xcel Energy Center gli frutterà oltre 26 milioni di franchi. A dispetto dei suoi soli venticinque anni, El Niño è già al suo quinto Mondiale di una carriera internazionale avviata nel 2010. Più di lui ne hanno giocati soltanto Raphael Diaz, Simon Moser e Reto Berra, che oggi si apprestano a inaugurare il sesto della serie. «C’è chiaramente uno scarto generazionale all’interno di questa squadra – dice l’ala di Coira,  vicinissima a superare la soglia delle cinquecento partite in carriera nel campionato più ricco del mondo –. Questo perché diversi giocatori d’esperienza hanno nel frattempo deciso di smettere, quindi ora tocca agli altri assumere la leadership. Come il sottoscritto, che c’era già otto anni fa. E desidero che gli altri mi seguano».‘In porta? Gioca Tosio’L’allenamento di ieri, intanto, ha fornito le prime indicazioni su ciò che ha in testa ‘Fischi’ per il debutto alla Royal Arena di Copenaghen. «Oggi contro l’Austria sarà fondamentale il controllo delle emozioni – ammonisce il coach dei rossocrociati –. Il nostro è un gruppo composto da cavalli giovani, che scalpitano perché non vedono l’ora di galoppare. E quando lo faranno dovranno farlo intelligententemente, ad esempio evitando i falli inutili».Quanto alle linee, ieri le coppie di difesa erano formate da Müller e Diaz. Siegenthaler e Genazzi, Kukan e Untersander e Fora e Frick. In attacco, invece, la ‘paradesturm’ era composta da Hofmann, Corvi e Niederreiter, mentre negli altri terzetti sudavano Scherwey, Haas, Andrighetto; Riat, Moser, Vermin; Baltisberger, Schäppi, Rod. Di conseguenza, in soprannumero oggi dovrebbero esserci Sutter e Walser.Bocche cucite, invece, sul nome di chi prenderà il posto tra i pali sia nella sfida d’esordio, sia nella seconda uscita (domani sera contro la Slovacchia). «Chi gioca oggi? Renato Tosio», risponde Fischer con una battuta. M.M./RED

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