Automobilismo

Hamilton fa 92 sul divertente circuito di Portimão

Il britannico è il primo pilota della storia a salire tanto in alto. E quota 100 gli sembra destinata

25 ottobre 2020
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Abbiamo assistito sportivamente a un evento che passa alla storia della Formula Uno: Lewis Hamilton è il primo pilota a vincere 92 Gran Premi, sorpassando definitivamente il record di Schumacher. Per la durata probabile della carriera entro la fine del 2021 ci appare destinato a raggiungere quota 100.

Noi non ne apprezziamo tutti i comportamenti, e non abbiamo mi mancato di segnalarlo, ma bisogno riconoscere il valore di un pilota che ha vinto circa il 35 per cento delle gare alle quali ha partecipato nella sua carriera, che da subito si è dimostrato un talento riconosciuto con fiuto dal patron della McLaren Ron Dennis che tanto lo ha aiutato, supportato con mille sacrifici da un super commosso papà Anthony che lo ha fatto accomodare sui kart già in tenera età.

Ieri sul podio Lewis deve avere pensato a tutto questo. Lui stesso era visibilmente emozionato e colpito, riconoscente anche di far parte di un team che, come lui ha correttamente affermato, non si ferma mai, non si accontenta, non si siede e ricerca costantemente la massima prestazione. Onore al merito, insomma, e pensiamo qui al povero Bottas. Se sulla sua strada non avesse incontrato un campione di tale valore, oggi avrebbe una carriera ai massimi livelli.

Avvio appassionante, poi i soliti noti

La gara è stata divertente nei primissimi giri. Appena partiti, qualche goccia di pioggia ha generato ribaltoni di classifica. Mercedes-Benz e Ferrari hanno montato in partenza le medie, tutti gli altri le soft. Questo con una temperatura rigida per efeftto anche del vento dell'Algarve, ha reso la messa in funzione delle coperture più ardimentosa, con conseguente perdita di performance. Ciò ha regalato a Sainz un temporaneo sorprendente primo posto in gara, con confusione nelle retrovie. Poi, nel corso della competizione, i veri valori sono emersi di nuovo, anche perché la temuta pioggia non si è abbattuta sino alla fine.

Vittoria di Hamilton, secondo Bottas e terzo Verstappen: la solita solfa, direte voi leggendo. In realtà una delle sorprese in positivo, parziale, è stata la Ferrari. Leclerc, il quale riesce a gestire meglio la sua Rossa rispetto a Vettel. Il percorso di affinamento prosegue. Il tifoso vorrebbe una Ferrari in ben altra posizione, ma tenuto conto da dove proviene, il quarto posto nelle qualifiche poi confermato in gara è un dato positivo che fa ben sperare in ottica Imola, il prossimo weekend. Certo, Portimao è una pista favorevole sul piano aerodinamico, ma il quattro volte campione del mondo, solo decimo, ha ammesso di non riuscire a trovare il feeling con la sua monoposto. Binotto nella conferenza post gara lo ha bacchettato chiedendogli altro impegno e concentrazione, garantendo che gli sarà data pari opportunità del monegasco. Per onore di firma, il tedesco ha ammesso che il compagno di squadra oggi è più forte di lui sulla SF1000.

Quanti spunti interessanti

Il circuito portoghese ha passato a pieni voti la prova: può diventare sede di una gara di F1. Si è dimostrato molto divertente, difficile, variato. Una piccola Spa in terra Algarve, là dove il vento trasversale alla linea di arrivo non è mai mancato e ha pure lungamente infastidito i piloti.

 La gara ha proposto taluni spunti davvero divertenti. Su tutti, quello di uno straordinario Raikkonen. Confermando il feeling con la pista viscida, nelle prime tornate aveva issato la sua Sauber al sesto posto. Purtroppo ha terminato undicesimo, ma è stato davvero autore di una gara da applausi. È sempre in attesa di conoscere la sua destinazione finale. Ieri Hulkenberg ha dichiarato di non essere lontano da un sedile. Idem ha affermato Perez, assieme al suo bagaglio di dollari. E pure Mick Schumacher è ora corteggiato, e molto, dalla Haas.

Ieri sulla pitlane è comparso per la prima volta Stefano Domenicali, l'uomo che dovrà dipanare il futuro di una Formula in crisi di denaro, di spettacolo e di idee. Una sfida, questa, da brividi, anche se il manager imolese di nascita ha già dimostrato nella sua carriera di saper entrare nelle aziende lasciando il segno. Tra una settimana Imola, finalmente, dopo lungo tempo. Allora, quel Gran Premio si chiamava "di San Marino".

 

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