Formula 1

A Spa-Francorchamps per un tuffo nel mito

Domani in Belgio si corre su una pista che ha scritto pagine della F1. Con gli upgrade di Mercedes e Red Bull, mentre Schumi jr. è sempre più a Hinwil

Ritorna lo spettacolo all'ombra dei pini delle Ardenne (Keystone)
29 agosto 2020
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Provate a sognare per un momento. Sentite il profumo del legno, dei pini delle Ardenne. L'aria è perennemente fresca, potrebbe piovere, avete appena curvato secco a destra, dopo lo start di Spa. Siete usciti leggermente a sinistra sullo spazio di fuga e aprite il gas: schiacciate il pedale, la curva flette poco a destra poi sinistra, accumulato un sacco di G verticali e non vedete l'uscita, ma la monoposto è a 300 chilometri orari, il collo si allunga, le sospensioni 'usano' l'escursione mentre con gli occhi cercate la piega destra, in velocità, senza togliere il piede dall'acceleratore. Ecco, avete appena percorso Raidillion Eau Rouge e vi incamminiate sulla Kemmel prima della staccata di Les Combes. 
Spa è questo: l'essenza brumosa, forte, epica della Formula 1. E ieri il miglior tempo lo ha staccato Verstappen e poi Ricciardo. Non vuole dire molto, non è per forza segno di conferma di un calo Mercedes-Benz, ma almeno ieri sono in cima due piloti veri. I giornalisti un tempo andavano ad ascoltare chi dei piloti in lizza nelle curve alzassero il piede per paura, e i grandi non lo hanno mai fatto: da Clark a Hill, da Rindt a Senna, fino Schumacher.

E le qualifiche di quest'oggi, sulla pista più lunga del Mondiale, sono tutte da seguire. Mercedes-Benz ha portato uno step importante di upgrade, che crediamo ieri fosse solo oggetto di regolazione, quindi corretto attenderci un netto miglioramento di performance. Chris Horner ha affermato in conferenza stampa (digitale) che a suo modo di vedere il campionato non sia ancora chiuso, l'affermazione non nasce solo dal tempo staccato da Verstappen molto bravo come sempre, da una ulteriore iniezione di potenza che avrebbe ricevuto il propulsore delle Red Bull.

Parimenti suggeriamo alla cassandre ferrariste di giudicare i tempi di oggi: ieri le Rosse hanno cercato di capire quali potessero i vantaggi aerodinamici di una monoposto tutta scarica e dunque veloce, rivelandosi non ottimale peraltro data la temperature in pista, l'incertezza meteorologica e il numero di curve secche a Spa. La trazione qui è centrale, stare scarichi significa perdere potenza in uscita. In Renault ha invece molto ben funzionato la medesima scelta della Rossa, a dimostrazione che il propulsore della 'Regie' non sia in debito di cavalleria, anzi,  elemento confermato anche dal buon tempo di Ocon.

Se c'è un tema che deve far preoccupare Maranello è che le tre squadre che montano propulsore Ferrari ieri abbiamo tutte chiuso in fondo allo schieramento. Davvero gli ingegneri di Ges devono riuscire a spremere qualche cavallo in più, anche perchè non trovarlo significa doversi sempre arrampicare sugli specchi di ricerche di soluzioni aerodinamiche dall'incerto risultato come sinora. Mentre Vettel dovrebbe finalmente annunciare il suo passaggio a Racing Point.

Poi c'è la notizia sempre più certa che sarà Mick Schumacher il secondo pilota della Sauber l'anno prossimo. Se ne parla proprio qui, dove nel 1998 Coulthard fece la famosa finta al padre sotto una pioggia torrenziale, o anche dove Michael compì alcune delle sue gesta epiche, in una Spa-Francorchamps che per gli Schumacher è come una seconda casa.

Infine c'è la pioggia, prevista e attesa, parte integrante dello spettacolo: arriverà quasi certamente e renderà Spa ancora una volta il miti senza tempo della Formula Uno. Quel mito che avrebbe bisogno di nuove idee e personaggi oggi.

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