CICLISMO

Tour de Romandie, filosofia che vince non si tocca

La 76esima edizione della corsa romanda, in programma dal 25 al 30 aprile partirà da Port-Valais per concludersi sul Quai du Mont-Blanc a Ginevra

15 dicembre 2022
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Il percorso della 76ª edizione del Tour de Romandie non è più un segreto. Il patron Richard Chassot lo ha svelato in un incontro tenutosi a Le Bouveret. La corsa romanda farà una capatina al di là del confine, ma per il resto si svilupperà tutta sul suolo della Svizzera francese. D’altra parte, non si cambia un percorso vincente. Anche perché il terreno sul quale disegnare le tappe impone certe restrizioni: occorre toccare il Giura, poi le Alpi e attraversare quattro cantoni. E su un territorio comunque piccolo, non è che ci si possa inventare chissà che.

La corsa scatterà martedì 25 aprile da Port-Valais, con un prologo di 6,5 km («Il più lungo che abbiamo mai immaginato», precisa Chassot). Il giorno seguente, il plotone partirà da Crissier per raggiungere la Vallée de Joux, con tre salite, due delle quali di seconda categoria.

La corsa espatrierà giovedì, con la partenza da Morteau, in Francia. Dopo una settantina di chilometri sulle strade transalpine, i ciclisti si batteranno lungo i contrafforti giurassiani attorno a La Chaux-de-Fonds, in particolare con un passaggio sulla Vue des Alpes. Siccome la topografia romanda non si presta a tappe dedicate ai velocisti, venerdì il programma propone una cronometro di 18 km a Châtel-Saint-Denis che dovrebbe permettere ai favoriti della generale di accumulare qualche secondo di vantaggio. Una prova contro il tempo, però, destinata a non tagliar fuori gli scalatori, visto che in programma ci sarà pure la salita verso Les Paccot... «Una crono esigente, alla realizzazione della quale ha partecipato anche il campione olimpico Pascal Richard – ha aggiunto Chassot –. Le squadre avranno l’opportunità di regolare alcuni dettagli in vista del Tour de France. Vi sono infatti salite e discese propizie per effettuare gli indispensabili test a livello di materiale».

La tappa regina è in programma sabato e porterà la carovana da Sion a Thyon 2000, 160 km con tre salite di prima categoria. Domenica il Tour de Romandie si chiuderà con una frazione tra Vufflens-la-Ville e Ginevra, dove sul Quai du Mont-Blanc verrà giudicato l’ultimo arrivo, dedicato ai velocisti.

Nel corso della presentazione, Richard Chassot ha ricordato che, dopo la parentesi per il 75°, durante la quale era stata ripristinata la tradizionale maglia verde, il leader della corsa tornerà a indossare la casacca gialla. Tra i temi toccati, anche la possibile presenza al via della Tudor, la squadra di Fabian Cancellara... «Devono inoltrare la loro candidatura, hanno tempo fino a fine gennaio – ha precisato il patron del TdR –. Oso sperare che Fabian e i suoi collaboratori lo facciano. Mi immagino che con Reichenbach e Pellaud in squadra dovremmo ben presto ricevere la richiesta. A ogni modo, la presenza della selezione nazionale di Swiss Cycling è confermata. La federazione ha ottenuto dall’Uci la necessaria deroga, legata al Progetto 2024 che tra due anni culminerà nei Campionati del mondo a Zurigo».

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