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Il Lugano ritrova la Muttenz: ‘Tutta un’altra cosa’

I bianconeri hanno perso una sola volta con il Basilea nelle ultime 7 partite, tutte disputate però in regime di pandemia e senza il caldo pubblico renano

22 ottobre 2021
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Guardando la storia recente degli scontri diretti tra Lugano e Basilea, qualcuno potrebbe pensare di avere le traveggole. Già, perché con tutto il rispetto per i bianconeri, notare che degli ultimi sette duelli con i 20 volte campioni svizzeri ne hanno vinti ben tre, pareggiati altrettanti e perso solo uno, fa perlomeno strabuzzare gli occhi. A maggior ragione se si pensa che su un totale di 126 incroci tra le due squadre tra campionato e Coppa Svizzera, i ticinesi ne hanno vinti meno di un terzo (37, contro le 51 vittorie avversarie), di cui uno solo – escludendo appunto il recente filotto positivo – negli ultimi 21 anni: l’1-0 firmato Alexander Gerndt (in rete su punizione già al 6’) del 4 febbraio 2018, che rimane anche l’ultima occasione in cui i sottocenerini sono riusciti a espugnare il St. Jacob-Park, dove si recheranno domenica per affrontare la capolista della Super League.

«C’è una spiegazione ed è che giocare contro il Basilea in uno stadio vuoto è più facile, molto più facile», afferma il tecnico del Lugano Mattia Croci-Torti ed effettivamente le ultime sette sfide di cui si parlava sono state disputate tutte dopo lo scoppio della pandemia e l’introduzione delle restrizioni per contenere il coronavirus che di fatto hanno tolto (o limitato fortemente) per due stagioni il pubblico dagli stadi. Allo stesso modo è però giusto far notare come le tre recenti vittorie sui rossoblù, Sabbatini e compagni le hanno ottenute a Cornaredo, mentre nel vuoto assordante del catino renano sono arrivati due pareggi e una sconfitta. In ogni caso domani, oltre a un avversario in salute e reduce dal suo secondo successo nell’Europa Conference League (3-1 sull’Omonia Nicosia), gli uomini del “Crus” ritroveranno anche per la prima volta dal settembre 2019 il caldo pubblico del St. Jacob, che ha registrato una media di quasi 22mila spettatori nelle prime cinque partite casalinghe di campionato e dove la squadra di Patrick Rahmen è imbattuta da 14 match.

«Con il pubblico è tutto diverso – prosegue l’allenatore momò –. Ci sono altre emozioni e c’è quella frenesia che abbiamo vissuto a Zurigo (sconfitta 1-0 senza tirare una sola volta nello specchio della porta, ndr), con i tifosi che spingevano i loro beniamini per tutta la partita. Una situazione che va gestita, sono dinamiche che non conoscevamo più da due anni. Dobbiamo tornare ad abituarci alla pressione dell’avversario quando è spinto dal pubblico ed è la stessa pressione che in cuor mio spero che metteremo mercoledì a Cornaredo con i nostri tifosi nella partita di Coppa contro lo Young Boys (per la quale l’entrata sarà gratuita, ndr)».

Niente turnover nonostante la Coppa (con l’Yb) che incombe

A tal proposito, visto che la Coppa Svizzera è un obiettivo dichiarato della società e che diversi giocatori ultimamente non sono stati al meglio fisicamente – in questo senso Bottani e Maric decideranno all’ultimo se essere della partita, mentre mancheranno ancora Baumann (che però ha ripreso ad allenarsi con il gruppo) e Guidotti –, alcuni elementi potrebbero essere risparmiati contro i renani? «Assolutamente no, non pensiamo ancora all’Yb, è troppo importante la sfida con il Basilea. Anche perché non siamo una squadra che può concedersi di fare turnover e la partita di domenica oltre che bella da disputare è molto sentita dai giocatori, vogliamo fare bella figura».

Già ma come? «Di certo a differenza di quello che pensa qualcuno, magari pure loro, non andremo là solo a difenderci. Poi è vero che bisogna fare i conti con l’avversario, anche a Zurigo volevamo metterli in difficoltà ma non siamo riusciti a fare un tiro in porta, però come dico ogni settimana, noi andiamo a giocarcela. Certe volte lo facciamo meglio di altre e in questo senso dobbiamo cercare di avere maggiore costanza nelle prestazioni, non solo nella fase difensiva come a Zurigo ma anche in quella offensiva. Dobbiamo fare uno step in più e arrivare al punto in cui gli avversari non diranno più “contro il Lugano dobbiamo avere pazienza”, bensì “dobbiamo fare attenzione”. È un mio obiettivo, non sono qui per schierare una squadra che pensa solo a difendersi, ma per questo bisogna lavorare molto».

Proprio con il Basilea lo scorso 12 settembre a Cornaredo Croci-Torti ha diretto la sua prima partita da allenatore (seppur ad interim) del Lugano, ottenendo un buon pareggio 1-1 con una prestazione convincente… «Ma quello era un Basilea diverso, senza Esposito e che veniva a giocare per la prima volta con un 4-3-3 invece del solito 4-4-2. È una squadra che lascia spazi e noi tra gli spazi abbiamo sempre fatto bene, però è un avversario che cerca comunque di dominare sempre le partite, ieri in Europa ha avuto il 70% di possesso palla e doveva vincere 5-0. In ogni caso ogni match ha la sua storia, noi abbiamo lavorato su diverse varianti e penso di aver trovato un buon assetto, la partita dirà se sarà stato quello giusto».

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