CALCIO

‘Non vedrete mai una squadra arroccata in difesa, sono brasiliano’

Abel Braga, tecnico del Lugano, promette un atteggiamento coraggioso anche a Sion. E intanto arrivano lo sloveno Celar e il tunisino Mahmoud

27 agosto 2021
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Alla chiusura della finestra estiva di mercato mancano appena quattro giorni, ma il Lugano rimane un cantiere a cielo aperto. In casa bianconera le novità si rincorrono di giorno in giorno. Dopo l’uscita di Covilo e Macek e l’arrivo di Carlos Da Silva nel ruolo di coordinatore dell’area sportiva del club, a rinforzare la rosa di mister Braga sono giunti l’attaccante sloveno Zan Celar (22 anni) che ha vestito le maglie di Maribor, Roma (esordio in A nel 2018-19), Cittadella e Cremonese (nazionale sloveno U21) e il centrocampista tunisino Mohamed Belhadj Mahmoud (21 anni), conosciuto come Hadji Mahmoud, in provenienza dall’Etoile Sportive du Sahel (entrambi hanno firmato fino al 2025). Da qui al 31 agosto sono attese altre novità, in attesa delle quali rimane un campionato da portare avanti, con all’orizzonte una trasferta a Sion. E al Tourbillon, i bianconeri arrivano con due settimane di stacco dalla Super League, la prima per l’impegno di Coppa Svizzera a la Chaux-de-Fonds, la seconda per il posticipo della sfida contro lo Young Boys.

«Ci trovavamo in un periodo positivo, con tre vittorie (Servette, San Gallo e Coppa, ndr) e un rinvio – afferma Abel Braga –. Non so se la settimana di “pausa” ci abbia giovato oppure no. So, però, che in squadra non abbiamo grandi stelle, ma basiamo molto su un collettivo davvero forte. Non promettiamo mai nulla, se non di dare il massimo in ogni circostanza. Alla fine potremo vincere, pareggiare o perdere, ma avremo di sicuro disputato una buona prestazione: in casa come in trasferta, contro un avversario forte come contro uno più debole».

Abel Braga sta cercando di cambiare lo stile di gioco del Lugano, ma ha senza dubbio iniziato il suo lavoro con palese ritardo rispetto alle altre squadre. In queste due ultime settimane ha potuto lavorare a fondo per trasmettere il suo credo calcistico. La squadra che scenderà in campo a Sion dovrebbe essere un po’ più simile a quella che il suo mister sogna… «I giocatori hanno sposato senza remore la mia filosofia e di ciò sono davvero contento. Voglio vedere un gruppo che di partita in partita cresce nella convinzione di poter comandare il gioco. Pensate che a Sion vedrete un Lugano arroccato in difesa? Non succederà mai! La nostra è una squadra votata all'attacco, vogliamo vincere e di certo non lo potremmo fare se ci tirassimo tutti indietro. Non sarà mai un Lugano difensivista e se un giocatore mostrasse questo atteggiamento, lo sostituirei immediatamente. Questa è la mia mentalità. Amico mio, io sono brasiliano!».

In attesa dell’inserimento dei nuovi arrivati, il Lugano ha però perso qualcosa, in particolare con la partenza di Covilo… «Mi dispiace quando dei giocatori lasciano il club, proprio come sono contento quando ne arrivano di nuovi, perché la stagione sarà lunga, ci avviciniamo all’inverno e diventerà più dura per tutti quanti. Ma non posso farci nulla, sono entrato nell’ottica di essere al servizio di un’impresa aziendale. È molto diverso da ciò al quale ero abituato in Brasile, ma è altresì vero che negli ultimi anni la struttura del calcio mondiale si è molto evoluta. Sono stato interpellato nelle decisioni riguardanti la rosa, ma ho sempre specificato che non è la società a doversi adattare a me, ma io a dovermi adattare all’azienda. Adesso la strategia viene dettata direttamente da Chicago e io mi adeguo. Mi spiace quando qualcuno parte, ma non posso certo mettermi a piangere… Io lavoro con il materiale umano a mia disposizione, questo è il mio compito».

Tra Braga e la città di Lugano è subito scoppiato l’amore, così come i tifosi bianconeri sembrano aver adottato seduta stante il mister sudamericano… «Come si fa a non apprezzare la qualità di vita di Lugano? Ieri non ho nemmeno chiuso a chiave la macchina e non è successo nulla: altro che Rio… Qui sto bene, sono contento, mia moglie è contenta, in un’ora arrivo a Milano, posso andare a pranzo a Como: non mi rimangono molti anni di carriera, per cui la qualità di vita diventa un fattore importante. Ma non è a me che i tifosi devono voler bene, il loro amore deve essere indirizzato soltanto nei confronti dei giocatori. Sono loro a scendere in campo e a ottenere i risultati».

Per quanto riguarda la formazione, tutti a disposizione, eccezion fatta per Celar e Mahmoud. Il Sion, per contro, dovrà fare a meno degli infortunati Doldour, Iapichino, Itaitinga, Khasa, Martic e Rodrigues.

Il ritorno a Coranredo di Carlos Da Silva

Alla conferenza stampa pre partita era presente anche Carlos Da Silva, nuovo coordinatore del dipartimento sportivo… «Il mio ritorno a Lugano è stato veloce. Un mese fa sono stato contattato da Chicago per una possibile futura collaborazione, ma in quel momento non sapevo ancora di che squadra si trattasse. In seguito, Georg Heitz mi ha chiamato, ci siamo incontrati, mi ha spiegato nei dettagli il progetto e mi ha facilmente convinto».

Il compito dell’ex giocatore del Fc Lugano sarà quello di rimanere in stretto contatto con gli Stati Uniti… «Il mercato sarà portato avanti dai Chicago Fire, io dovrò coordinare, mantenere le relazioni, portare alla luce quelli che possono essere i problemi che si creeranno e, sempre in collaborazione con l’Illinois, cercare di risolverli. Per quanto riguarda i giocatori svizzeri sottoposti alla mia attenzione li valuterò, sempre in collaborazione con Chicago».

L’arrivo di Da Silva comporta una scontata domanda: che ne sarà del d.s. Marco Padalino? «Con lui ci siamo già incontrati, la nostra volontà è che rimanga con noi in quanto ha svolto un buon lavoro e può essere utile per capire quali sono le prime problematiche da affrontare. Ma nel nostro organigramma – come succede in altre società, ad esempio il Basilea – la figura del direttore sportivo non è contemplata, per cui stiamo discutendo per capire quale potrà essere il suo nuovo ruolo».

Il mercato, si diceva, rimarrà aperto ancora qualche giorno… «Abbiamo fatto il punto della situazione e il mister è stato coinvolto per capire cosa manca a questo gruppo. Ci sono due o tre posizioni che stiamo tuttora valutando, di sicuro un attaccante capace di andare in gol. Si tratta di capire cosa può ancora fornire il mercato, ma ovviamente i dettagli non li posso rivelare. I Chicago Fire hanno a disposizione uno scouting molto vasto e al momento stiamo trattando su due o tre nomi, ma nulla di definitivo».

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