Calcio

Troppi infortuni: la Suva chiede 'fair play'

Campagna di prevenzione contro gli interventi duri, che provocano un terzo dei ferimenti

Ti-press
18 agosto 2021
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Ogni anno, un infortunio di calcio su tre è provocato da azioni fallose, per un totale di 15'000. La Suva lancia oggi una nuova campagna di prevenzione che fa leva sul fair play.

Le infrazioni alle regole non sono innocue e troppo spesso causano lesioni, che si traducono in dolori, sofferenza, giorni di assenza e costi, rileva la Suva in una nota odierna. Da una recente indagine è emerso che il 45% dei giocatori ritiene che vincere sia più importante che giocare bene.

"Non vogliamo certo frenare l'entusiasmo", afferma Raphael Ammann, responsabile della campagna, citato nel comunicato, "però non si deve mai mettere in pericolo la salute pur di vincere. Anche gli avversari devono arrivare sani e salvi a fine partita".

Secondo la ricerca, le lesioni molto gravi, pari al 16% degli infortuni totali dovuti ad azioni fallose, richiedono tempi di guarigione superiori a quattro mesi, mentre le lesioni gravi, ossia il 39% del totale, si risolvono nel giro di 1-4 mesi. Le lesioni lievi guaribili in meno di 7 giorni rappresentano solo l'8% dei casi.

Quando si commettono falli, i giocatori si infortunano spesso alla testa, al viso e ai denti (in circa il 10% dei casi), e in seconda battuta alle spalle e alle clavicole (9%). Anche le lesioni allo sterno, alle costole e alla parte superiore della schiena (8%) sono provocate in molti casi da un comportamento falloso, prosegue la nota.

"Con la nostra nuova campagna di prevenzione puntiamo a rafforzare la cultura del fair play tra le società calcistiche" spiega Ammann. Per diffondere le regole del gioco corretto, la Suva lancia anche un quiz digitale che affronta in modo divertente questo tema nel calcio.

La campagna è promossa da calciatori, in attività o meno, come pure da ex arbitri, i quali intervengono in veste di ambasciatori di un maggior fair play nel gioco. Fra questi Manuel Rivera, Marco Wölfli, Steve von Bergen e Massimo Busacca.

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