CALCIO

L'Uefa approva la riforma della Champions

Il comitato direttivo rinvia a venerdì la scelta delle città per l'Euro e critica aspramente la cerazione di una nuova Super Lega

19 aprile 2021
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Il comitato esecutivo dell'UEFA ha accettato la riforma della Champions League a partire dal 2024, riforma che porterà le squadre qualificate alla fase principale da 32 a 36. Una decisione che cade a poche ore dall'annuncio della creazione della Super Lega europea con dodici squadre dissidenti, osteggiata dalle massime istanze del calcio mondiale ed europeo. La formula prevede, al posto dei classici gironi, un mini-campionato.

Per contro, il comitato esecutivo ha deciso di posticipare a venerdì la decisione finale in merito alle città che ospiteranno l'Euro 2021 (11 giugno - 11 luglio). Le candidature di Monaco, Bilbao e Dublino rimangono appese a un filo a causa della difficoltà dei rispettivi governi a confermare la presenza di pubblico negli stadi.

Super Lega, difesa davanti ai tribunali

Nel frattempo, la Super Lega europea ha deciso di rivolgersi, in maniera preventiva, ai “tribunali competenti” per garantire la sua esistenza. Un passo computo di fronte alla minaccia di una battaglia legale con le autorità calcistiche, secondo una lettera inviata all'UEFAa e alla FIFA.

La nuova entità “ha avviato le procedure presso i tribunali competenti per garantire la regolare istituzione e il funzionamento della competizione”, ha scritto la European Super League Company in una lettera ai presidenti di UEFA, Aleksander Ceferin, e FIFA, Gianni Infantino.

I promotori hanno detto di essere “preoccupati” per la reazione di UEFA e FIFA all'annuncio della nuova competizione. Domenica, la confederazione europea aveva minacciato di escludere i club ribelli e i loro giocatori dalle competizioni nazionali e internazionali, mentre la FIFA ha affermato che “disapprova una lega europea chiusa e dissidente”.

“La vostra dichiarazione ci obbliga a prendere misure protettive per assicurarci contro una tale reazione negativa (...) che sarebbe illegale – ha fatto sapere la Super Lega –. È nostro dovere assicurarci che vengano debitamente prese tutte le azioni disponibili per proteggere gli interessi della concorrenza e dei nostri decisori. Non vogliamo sostituire la Champions League o l'Europa League, ma competere con loro ed esistere accanto a questi tornei”, ha aggiunto la nuova organizzazione.

Ceferin: ‘Proposta orribile’

Nel frattempo, a margine dei lavori dell'UEFA, chiamata a decidere anche sulla riforma della Champions a 36 squadre e sul prossimi Europei, il presidente Aleksander Ceferin ha avuto parole di fuoco sulla nuova Super Lega... «È una proposta orribile, i pochi club aderenti sono mossi da avidità. I giocatori impegnati nella Super Lega non giocheranno né il Mondiale, né l’Europeo. È uno sputo a chi ama il calcio, non lasceremo che ce lo portino via. È una proposta disonorevole ed egoista».

E ancora: «Il novanta per cento dei guadagni dell'UEFA ritorna al mondo del calcio, non solo all'élite. La UEFA non si muove soltanto per denaro, ma per lo sviluppo del calcio. La Super Lega, invece, ha a cuore unicamente il borsellino, non la solidarietà. I valori del calcio sono altri».

Nel frattempo, però, si sta valutando quali sono i prossimi passi da compiere. In seno all'esecutivo, ad esempio, c'è chi chiede l'esclusione immediata dei club dissidenti da Champions e campionati nazionali attualmente in corso di svolgimento. L'organo dirigenziale della confederazione europea si riunirà ancora domani per valutare quale sia, dal punto di vista legale, la mossa migliore. La Premier League, dal canto suo, vorrebbe cacciare immediatamente i sei club inglesi fondatori della nuova lega (i due club di Manchester, Liverpool, Arsenal, Chelsea e Tottenham, ai quali si sono per ora aggiunti Juventus, Inter e Milan in Italia, Barcellona, Real Madrid, Atletico Madrid in Spagna).

Tifosi inviperiti

Piovono da tutte le parti le critiche dei tifosi. A Liverpool, gli Spion Kop 1906, uno dei gruppi più importanti della tifoseria dei Reds, hanno reso noto che ritireranno i loro striscioni dagli spalti della Kop, la curva simbolo della tifoseria del Liverpool: “Sentiamo che non possiamo più dare il nostro sostegno a un club che mette l’avidità finanziaria davanti all’integrità del gioco», hanno fatto sapere via Twitter.

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