CALCIO

Se si gioca, che l'ultima sia la volta buona

Tre casi di Covid nell'Ucraina. La Svizzera chiude il 2020 alla ricerca di un successo per evitare la retrocessione nella Lega B di Nations League

(Shaqiri e Gavranoivic, un'allegria che lascia ben sperare)
16 novembre 2020
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Vincere martedì a Lucerna (per 1-0, 2-0 o con almeno due reti di scarto) per chiudere un 2020 tribolato su una nota positiva e intraprendere in serenità il percorso verso l’appuntamento con gli Europei della prossima estate. È quanto si chiede alla Nazionale di Vladimir Petkovic per la sfida della Swissporarena contro l’Ucraina. Sfida nella quale, la selezione rossocrociata si giocherà il diritto di rimanere in Lega A di Nations League anche nella prossima edizione. Una sfida da dentro o fuori, insomma. Sempre che alle 20.45 le due squadre si presentino regolarmente in campo. Sì, perché la scoperta di tre nuovi casi di Covid-19 in seno alla squadra ucraina (Evgeny Makarenko, Eduard Sobol e Dmitry Riznyk) mette in forse la disputa della partita. Il medico cantonale lucernese ha dato il nullaosta per l'allenamento serale della compagine di Shevchenko, ma soltanto i risultati di una nuova serie di tamponi (questa sera o domani mattina) diranno per davvero se lo spettacolo potrà andare in scena.

Shaqiri: ‘Vogliamo rimanere in Lega A’

“Dentro o fuori”, proprio quel tipo di partite che la Nazionale non ha mai digerito con facilità, fatte salve alcune lodevoli eccezioni. Di fatto, a fronte di numerose delusioni, in particolare negli ottavi di finale di Europei e Mondiali, ma anche nel faccia a faccia di Lisbona con il Portogallo per l’accesso diretto a Russia 2018 (la sconfitta costrinse allo spareggio con l’Irlanda del Nord), l’unica vera partita decisiva vinta è stata quella del 18 novembre 2018 contro il Belgio. Guarda caso valida per la Nations League (ma lì la posta in palio era l’accesso alle final four), guarda caso disputata sull’erba della Swissporarena. Ma sarebbe davvero una tragedia venire relegati nella Lega B? Non avrebbe influenza alcuna sugli imminenti sorteggi per le qualificazioni ai Mondiali 2022, in quanto la Svizzera è già certa di essere inserita in seconda fascia, quindi con una “grande” nel gruppo. Per contro, cambierebbe, e di molto, il livello degli avversari. E se è vero che soltanto al cospetto dei più forti si può migliorare, meglio qualche vittoria in meno con i ”top team” che qualche vittoria in più contro avversari di livello inferiore. E allora, a Lucerna la Svizzera è chiamata a ritrovare, finalmente, quella vittoria che da sette partite le sfugge. Lo farà senza dubbio applicando quella filosofia di gioco che in questi ultimi mesi Petkovic ha cercato di inculcare con ancora maggiore forza nel dna dei suoi giocatori, ma andrebbe benissimo anche uno striminzito 1-0 al 90’ su autorete ucraina… «Vogliamo assolutamente rimanere nella Lega A – conferma Xherdan Shaqiri –. Abbiamo le qualità per riuscirci, ma dovremo renderci protagonisti di una buona prestazione, come quella offerta sabato contro la Spagna. Siamo pronti».

Nei giorni che hanno separato la sfida del St. Jakob da quella della Swissporarena, Petkovic ha puntato molto sul recupero, fisico e mentale. Gli intensi 90’ contro la Roja hanno consumato molte energie… «Non dobbiamo per altro confondere l’impegno di martedì con uno decisivo nell’ambito della fase finale di un grande torneo. Sono due cose diverse. Certo, siamo consci dell’importanza della sfida contro l’Ucraina, sappiamo che in ballo c’è la permanenza della Lega A, ma un Mondiale o un Europeo rimangono diversi».

Assente a Leopoli in occasione della sfida di andata, il centrocampista del Liverpool sarà un elemento imprescindibile nello scacchiere di Petkovic. Anche perché la Nazionale diretta da Shevchenko proporrà alla Svizzera un rebus ben diverso rispetto a quello della Spagna: se da una parte si era trattato, alla luce della supremazia tecnica iberica, di imporre un inappuntabile fermezza difensiva, a Lucerna il compito di scardinare il reparto arretrato avversario sarà compito dei rossocrociati. E per farlo servirà organizzazione tattica, ma anche (soprattutto) quel tasso di imprevedibilità e fantasia che solo uno come Shaqiri (nelle migliori condizioni fisiche e psicologiche) può garantire. A Liverpool il suo destino appare sempre quello del panchinaro, ma in stagione Jürgen Klopp gli ha concesso qualche opportunità che lui ha pure saputo sfruttare (due assist decisivi)… «Mi sento bene, nella testa come nel corpo», ha sentenziato il numero 23.

Petkovic: ‘Ucraina squadra concreta’

Come è giusto che sia, da una parte Shaqiri esterna fiducia, dall’altra Petkovic predica prudenza… «Sarà un incontro appassionante. Lo stile della partita sarà molto diverso rispetto a quanto visto con la Spagna, quando avevamo dovuto soffrire e ricorrere spesso il pallone».

Ovvio, l’Ucraina propone una manovra molto più essenziale e conservatrice, senza i fronzoli tecnici della Roja… «E pur tuttavia è una squadra molto concreta, molto brava nell’approfittare delle occasioni che le si presentano. Corre tanto e si batte fino all’ultimo. Però, per quel che ci riguarda, è nostra intenzione mantenere il nostro stile di gioco».

Il fatto che la partita si disputi a Lucerna potrebbe rappresentare un precedente incoraggiante per i rossocrociati… «Ogni esperienza passata può e deve essere importante, ma ogni partita ha la sua storia. Dovremo essere molto stabili a livello mentale, riuscire a esprimere il nostro gioco ed essere maggiormente concreti».

La Nations League che sta per concludersi, al di là dell’esito finale, dovrebbe aver insegnato molto alla Svizzera. Lezioni importantissime, alla luce di un sorteggio per i Mondiali che, come detto, assegnerà ai rossocrociati un grande nome del calcio europeo. Aver affrontato due volte la Spagna e due la Germania, con una sola sconfitta (a Madrid, su errore individuale di Sommer) e tre pareggi, dimostra che fare risultato anche con le grandi non rappresenta un’utopia… «L’essere in seconda fascia non deve rappresentare uno svantaggio a prescindere. In un sorteggio occorre sempre anche un pizzico di fortuna. D’altra parte, sono convinto che molte squadre di prima fascia non sarebbero così contente se vedessero la Svizzera sorteggiata nel loro gruppo...».

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