CALCIO

Scozia, il governo potrebbe fermare il campionato

Provvedimento allo studio sulla base di troppe violazioni delle norme sanitarie. Ultimo caso, quello del belga del Celtic, Boli Bolingoli

11 agosto 2020
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Il governo scozzese ha minacciato di fermare il campionato nazionale appena iniziato. Ha reagito a diverse violazioni delle norme sanitarie messe in atto contro la pandemia di Covid-19. Il difensore belga Boli Bolingoli dei Celtic Glasgow ha ammesso di non aver rispettato la quarantena obbligatoria al suo ritorno dalle vacanze in Spagna. Ha giocato domenica con il Celtic contro il Kilmarnock (1-1) nella seconda partita di campionato della stagione. Il giocatore si è scusato, riconoscendo un "grave errore di giudizio". Il Celtic ha aperto un'inchiesta.

«Siamo in discussione con il club e con gli organi di governo del calcio per stabilire i fatti –, ha reagito il governo in una dichiarazione –. Se quanto successo dovesse profilarsi come un altro grave incidente nel calcio scozzese, con la violazione di protocolli che mette a rischio la salute pubblica, allora il governo scozzese non avrà altra scelta se non quella di considerare la necessità di un'ulteriore pausa nel processo di ritorno alla normalizzazione nel calcio scozzese».

Questo caso si aggiunge alla polemica causata da otto giocatori di Aberdeen che sono andati in un bar la scorsa settimana. Due di loro sono risultati positivi al Covid-19. Questo ha comportato il rinvio della partita del loro club contro il St Johnstone, prevista per domenica.

La Premier League scozzese è ripresa il 1° agosto, con 11 partite giocate finora. La scorsa stagione, interrotta il 13 marzo a causa della pandemia di coronavirus, non era ripresa, a differenza della Premier League inglese. Il titolo è stato assegnato al Celtic Glasgow sulla base di una classifica finale basata sul numero di punti ottenuti per partita.

 

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