Calcio

'Tifosi benvenuti', ma la vera partita si gioca venerdì

Il direttore generale del Lugano Michele Campana si dice pronto a riaccogliere i fan bianconeri e spera che se ripartenza deve essere, sia con riforma

27 maggio 2020
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Dopo essere tornato a correre l’11 maggio in seguito a un primo allentamento delle restrizioni (attività di massa a gruppi di 5 persone e senza contatto, allenamenti liberi per i professionisti), lo sport svizzero riprende infine velocità con l’ulteriore apertura del Consiglio federale, che a partire dal 6 giugno permetterà gli allenamenti senza limitazioni per tutte le discipline (negli sport che prevedono un contatto fisico stretto come ad esempio il pugilato andranno svolti in gruppi stabili e tenendo un elenco delle presenze) e competizioni con fino a 300 persone (a eccezione appunto delle discipline che comportano un contatto fisico stretto e costante, per le quali si dovrà verosimilmente attendere sino al 6 luglio). Rimangono invece vietati fino al 30 agosto gli eventi con oltre 1000 persone, mentre per quelli fino a 1000 le autorità federali rivaluteranno la situazione il 24 giugno.

Un’apertura parziale salutata positivamente dal direttore generale dell’Fc Lugano Michele Campana, rappresentante di un mondo del calcio che è sicuramente il più interessato alle nuove misure in quanto unico grande ambito dello sport elvetico ad avere ancora una stagione da concludere con una certa fretta (una decisione in tal senso verrà presa venerdì in un’assemblea generale straordinaria della Swiss Football League che si annuncia infuocata).

“Premesso che innanzitutto bisogna capire se le persone ammesse allo stadio comprendono anche giocatori e addetti ai lavori (che da soli superano già le 200 unità), poter accogliere anche solo una parte dei nostri tifosi sarebbe positivo - ci spiega il dirigente bianconero, facendo anche notare che la Sfl ha girato la domanda all’Ufficio federale della sanità pubblica -. Se poi dovessimo arrivare a 1000, potremmo accogliere a turni una buona parte dei nostri abbonati (circa 1’500 senza sponsor e settore giovanile), che meritano un trattamento di rispetto. Se e come mettere tutto ciò in pratica, verrà probabilmente deciso dall’assemblea, ma considerando anche che solitamente i costi della sicurezza sono soprattutto legati ai tifosi ospiti, non vedo particolari problemi”.

Divisioni interne e mosse strategiche

Le decisioni del Consiglio federale non hanno cambiato l’opinione dei bianconeri, che per una serie di ragioni (sanitarie, calendario fitto e rischio infortuni, contratti in scadenza a fine giugno) preferirebbero chiudere qui la stagione interrotta e pensare alle prossima. Un’eventualità però sempre più remota e così domani a Berna l’unica compagine ticinese della massima serie sosterrà la proposta del Losanna, ossia chiudere questo campionato senza retrocessioni e disputare il prossimo con dodici squadre invece che dieci, promuovendo le due migliori di Challenge League (che passerebbe da 10 a 8)... “Esatto, questa soluzione sarebbe il giusto compromesso e un atto di solidarietà tra i club, anche se a differenza dell’hockey nel calcio svizzero non vedo questa voglia di venirsi incontro. Oltretutto purtroppo il comitato della Sfl è formato da sette membri più il presidente e a parte Jean-François Collet (proprietario del Neuchâtel Xamax, ndr) gli altri sono per lo “statu quo”, per cui sono molto pessimista in vista di venerdì”.

Questo nonostante la maggioranza dei 20 club di Super e Challenge League sembrerebbe favorevole ad applicare la formula proposta dal Losanna... “Gli statuti prevedono la maggioranza semplice per una votazione del genere, ma la lega ha furbescamente giocato d’anticipo interpellando un giurista che affermerebbe che ci vogliono i due terzi per approvare la riforma. E visto che i sette club rappresentanti in comitato - guarda caso quelli che stanno davanti in classifica e quasi tutti svizzero-tedeschi, che hanno saputo muoversi meglio di noi ticinesi e dei romandi - come detto sono contrari, se così fosse sarebbero già certi di vincere. E noi dovremmo come sempre adeguarci”.

Altro aspetto strategicamente molto importante, l’ordine del giorno dell’assemblea, ricevuto ieri dai club e che prevede “di votare prima sulla ripresa e in seguito sull’eventuale passaggio a 12 squadre. Ovviamente…”.

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