Calcio

Infantino: 'Il calcio dovrà fare un passo indietro'

Nel giorno del suo 50esimo compleanno, il presidente della Fifa ribadisce che il calendario internazionale è troppo fitto

23 marzo 2020
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Un'opportunità per cambiare (in meglio) il calcio. È quanto Gianni Infantino vede nella crisi mondiale dovuta al coronavirus che ha azzerato lo sport a livello globale. Il presidente della Fifa, intervistato dalla Gazzetta dello Sport nel giorno del suo 50esimo compleanno, pensa soprattutto all'alleggerimento dei calendari. «Non escludo - ha detto il dirigente vallesano - che il calcio possa fare un passo indietro e dare il via a una riforma delle proprie strutture. Sarebbe il caso di organizzare meno tornei per cercare di renderli più interessanti. Meno squadre coinvolte, al fine di ottenere maggiore equilibrio. Meno partite per tutelare la salute dei giocatori».

Una delle creature di Infantino era il nuovo Mondiale per club, allargato a 24 squadre, rinviato oltre il 2021 a causa dello spostamento degli Europei e della Copa America. «Presto decideremo se la prima edizione (in Cina, ndr) avrà luogo sempre nel 2021, oppure nel 2022 o 2023».

'Il calcio ripartirà solo quando non ci sarà più pericolo'

Quanto al coronavirus, Infantino ha ribadito quanto già più volte sottolineato: «Il calcio ripartirà solo quando non ci sarà più alcun rischio. Dobbiamo essere chiari: ci saranno nuovamente delle partite quando sarà possibile disputarle, senza mettere in pericolo la salute di nessuno».

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