Calcio

Renzetti: 'La speranza è sempre di finirlo, questo campionato'

L'Asf ferma il calcio svizzero, comprese Super e Challenge League (almeno sino al 30 aprile), il cui destino si deciderà però lunedì nell'assemblea della Sfl

13 marzo 2020
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Il passo era atteso e inevitabile, tanto che nella sostanza muta di poco le cose. In seguito all’adeguamento delle restrizioni legate all’emergenza sanitaria da parte del Consiglio Federale (in particolare il divieto di assembramenti di oltre 100 persone), l’Associazione svizzera di calcio ha deciso di fermare tutte le sue partite di ogni categoria e ogni fascia d'età. Comprese, almeno fino al 30 aprile, quelle dei campionati professionistici di Super e Challenge League, già fermi da inizio mese e il cui futuro, non solo a corto termine, verrà deciso lunedì, quando i venti club di Swiss Football League (compresi Fc Lugano e Fc Chiasso) si riuniranno in un'assemblea generale straordinaria nella quale verrà deciso se archiviare definitivamente questa stagione come nel caso dell’hockey o se tentare di concludere questo campionato in un secondo momento. Ipotesi quest’ultima auspicata dalla stessa Federazione e già illustrataci dal direttore generale bianconero Michele Campana, secondo il quale si potrebbe appunto portare a termine questo campionato nel mese di luglio (prima di iniziare quello nuovo) e accorciare la pausa invernale.

«Questa è effettivamente la proposta che porteremo noi lunedì in assemblea e secondo me la via d’uscita migliore da questa situazione, se non l’unica - ci spiega il presidente del Lugano Angelo Renzetti -. Riuscendo a concludere la stagione in un secondo momento, non ci perderebbe quasi nessuno visto che noi potremmo disputare, speriamo con il pubblico, le partite, le televisioni potrebbero diffonderle e anche i nostri sponsor avrebbero la visibilità per la quale hanno pagato. A differenza dell’hockey, noi abbiamo il tempo e il margine per mettere in atto un piano del genere, non vedo perché non dovremmo farlo. Sentendo un po’ il parere anche delle altre società, in linea di principio si va tutti in questa direzione. L’altra possibilità, anche se più “dolorosa” e quindi da mettere in pratica solamente come ultima ratio, è quella di interrompere definitivamente tutti i campionati senza assegnare il titolo, come deciso dalla Federazione di hockey, ma promuovendo in Super League le prime due di Challenge, anticipando così formula che sarebbe probabilmente entrata in vigore dal campionato 2021/2022 (e sulla quale la stessa assemblea è chiamata a esprimersi, ndr). In questo caso però rimarrebbe aperto il problema dei diritti tv, che potrebbe venir risolto allungando automaticamente il contratto già in essere per un numero di partite della nuova stagione pari a quelle che mancano in questa (13, ndr). Ripeto, la miglior soluzione sarebbe la prima, ma in particolare l’incognita relativa a quanto durerà questa situazione ci spinge a prendere in considerazione anche la seconda».

A prescindere da cosa decideranno Swiss Football League e club, Renzetti è chiaro: il Lugano (e le altre società) avranno bisogno un sostegno importante per sopravvivere (in questo senso il Consiglio federale ha annunciato l’intenzione di mettere a disposizione dell’economia 10 miliardi di franchi, di cui fino a 50 milioni destinati allo sport professionistico)... «Questo è poco ma sicuro. Già solitamente non navighiamo nell’oro, figuriamoci in una situazione simile che oltretutto non tocca solo lo sport ma più settori. Se fossimo una multinazionale con entrate da più ambiti forse saremmo in grado di gestire diversamente questo momento, ma nel nostro caso il borsellino è uno solo, il mio, e in questo momento sta soffrendo anche per i blocchi e le difficoltà legate all’economia che toccano anche le altre mie attività. Di conseguenza come detto avremo bisogno di tutto il sostegno possibile, sia esso diretto o indiretto (magari attraverso garanzie bancarie), ma in questo senso quanto dichiarato dal Consiglio federale mi ha un po' tranquillizzato, c'è una presa di coscienza delle nostre difficoltà».

Un sostegno che a Renzetti piacerebbe arrivasse anche dai suoi stessi giocatori e membri dello staff, che anche in caso di annullamento della stagione rimarrebbero sotto contratto con il Lugano almeno fino al 30 giugno… «Ritengo che l’unica soluzione sia lasciare liberi i giocatori sino alla ripresa degli allenamenti e beneficiare del lavoro ridotto: se sono una vera squadra tutti dovrebbero accettare, dobbiamo venirci incontro in una situazione del genere».

Il virus sgambetta anche lo stadio

Come se non bastasse, il coronavirus rischia di mettere il bastone tra le ruote anche al progetto del nuovo polo sportivo di Lugano, con il nuovo stadio che rappresenta un tassello fondamentale per l’ottenimento della licenza di gioco non tanto per questa o la prossima stagione, ma per quelle successive. L’emergenza sanitaria ha infatti costretto ad annullare la seduta del Consiglio comunale cittadino del 23 marzo, nella quale si sarebbe dovuto approvare il credito per l’affinamento dello sviluppo progettuale delle strutture sportive e amministrative appunto del nuovo polo di Cornaredo… «È vero, ma non credo che sia un problema, sempre che ci sia la volontà politica di portare avanti la cosa. Ma credo che sia così, le autorità cittadine si sono prese degli impegni nei nostri confronti e non solo, assicurando ogni volta che chiediamo la licenza a noi e alla Sfl che lo stadio si farà».

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