Calcio

A Kiev il pieno di fiducia per affrontare lo Young Boys

Stefano Guidotti torna sull'esperienza in Europa League: 'Il pareggio in extremis non cancella la nostra prestazione'

Stefano Guidotti in un contrasto con l’ucraino Vitaliy Buyalskiy - Ti-Press/Golay
14 dicembre 2019
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Kiev – Il Lugano è forse tornato da Kiev (passando per Zurigo a causa dell’ennesimo sciopero a Malpensa) con due punti e qualche soldino (circa 380mila euro) in meno di quanto ha sperato per 93 minuti e una trentina di secondi, ma sicuramente con il pieno di fiducia.

«Subire il gol così all’ultimo momento fa davvero male, ma per le occasioni che hanno avuto i nostri avversari alla fine il pareggio era anche giusto – ci spiega il giovane centrocampista bianconero Stefano Guidotti, schierato titolare e rimasto in campo fino al 56’ –. E soprattutto non cancella la nostra ottima prestazione, seppur senza diversi titolari abbiamo dimostrato di potercela giocare con una squadra importante del calcio europeo e questo è un segnale importante da parte di chi gioca meno, io in primis. Sono contento della mia partita perché sin dai primi minuti mi sono sentito bene in campo, in piena fiducia. Peccato solo per il cartellino giallo rimediato già dopo un quarto d’ora che un po’ mi ha condizionato, anche perché dopo ho commesso altri due o tre falli non tali da meritare la seconda ammonizione e l’espulsione, ma comunque qualcosa ho rischiato. Tanto che poi il mister ha deciso di togliermi (al 56’, ndr), ma mi ha detto che è stato solo per quel motivo e che stavo giocando bene».

Già, mister Maurizio Jacobacci, il cui arrivo sulla panchina bianconera oltre a rivitalizzare l’intera squadra ha ridato al 20enne bellinzonese quella fiducia che aveva perso con Celestini, tanto che le titolarizzazioni nelle ultime due uscite europee sono state le sue due uniche in questa stagione… «Non ho passato un momento facilissimo, il vecchio allenatore proprio non mi considerava e io ho sofferto molto questa cosa, perché la fiducia del tecnico (e di conseguenza in sé stessi) è fondamentale, ti rende un giocatore diverso. Anche io ho commesso degli errori, perché al posto di reagire e continuare a dare il massimo ammetto di essermi lasciato un po’ andare, però è proprio sbagliando che si impara e quando è arrivato Jacobacci mi sono detto che dovevo dare l’anima per sfruttare l’opportunità, anche perché non sai mai quante te ne capiteranno. Penso di esserci riuscito piuttosto bene, sono felice di come stanno andando le cose ora e spero di andare avanti così, di svolgere una bella preparazione invernale e di poter diventare sempre più importante in questo Lugano».

Ma in cosa in particolare Guidotti, che ha rinnovato con l’Fcl fino al 2022, pensa di dover crescere per avere più chance? «Si deve sempre puntare a migliorare in tutto, però in primis devo essere più lucido negli ultimi metri, dove mi manca ancora la giocata decisiva, che sia un tiro in porta o un assist per i compagni. Questo per un centrocampista offensivo è molto importante e intendo lavorarci».

Magari anche per convincere il tecnico della Svizzera U21 Mauro Lustrinelli a ridargli un’occasione dopo i 33 minuti disputati in amichevole con l’Italia lo scorso marzo… «Dopo che ho giocato a San Gallo [76 minuti con il Copenaghen, ndr] e in campionato [entrato al 68’ nella sfida con il Servette, ndr], mi ha scritto dicendomi di andare avanti così e che le porte della selezione sono sempre aperte per me. Anche questo è decisamente un bello stimolo, mi piacerebbe tornare a vestire la maglia rossocrociata».

Prima però c’è da chiudere il 2019 ospitando domani a Cornaredo i campioni svizzeri, a loro volta eliminati dall’Europa League… «Come ce la siamo giocata in Europa possiamo benissimo farlo pure contro lo Young Boys, anche perché quando sei un gruppo unito come il nostro certe differenze a livello tecnico le puoi colmare appunto con lo spirito di squadra e il sacrificio».

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