Calcio

Regazzi: 'Comitato di transizione per ridefinire le regole'

Il nuovo organo direttivo del Team Ticino, nato dall'accordo trovato ieri sera, dovrebbe gettare le basi per un lavoro futuro condiviso da tutte le parti in causa

2 aprile 2019
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Team Ticino, primo atto del nuovo corso. L’Asf (Associazione svizzera di calcio) ha promosso la creazione di un nuovo comitato (insediato a titolo temporaneo, in attesa di una definizione più completa in futuro) mettendo alla testa del Team Ticino Fabio Regazzi, membro della commissione di mediazione promossa dalla federazione svizzera e attiva per trovare una soluzione gradita a tutte le parti coinvolte.

Con Regazzi ‘siedono’ nel nuovo gruppo Karl Engel in rappresentanza della Federazione ticinese di calcio (Ftc) e un delegato dei tre club Fc Lugano (Leonid Novoselskyi), Fc Chiasso (Nicola Bignotti) e Ac Bellinzona (Flavio Facchin), per un totale di cinque membri chiamati a farsi carico dell’attività del Team Ticino (e a delinearne i contorni futuri) nel tentativo di arrivare a una soluzione che ponga fine al lungo contenzioso tra l’associazione che era presieduta da Augusto Chicherio e l’Fc Lugano, ora molto vicino a una svolta.

Superata l’iniziale ritrosia dell’Acb, con l’accordo di tutte le parti in causa è quindi stata trovata l’auspicata soluzione dalla quale ripartire in direzione del futuro del Team Ticino, la cui missione a favore della formazione dei giovani talenti del calcio di casa nostra continua ad essere riconosciuta come fondamentale da tutti i suoi soci.

«Si è tratta di di una decisione presa all'unanimità dalle quattro parti in causa, i tre club più la Federazione ticinese – afferma il nuovo presidente, Fabio Regazzi –. Vista la situazione di partenza che ben si conosce, il comitato di mediazione voluto dall'Asf ha messo sul tavolo una proposta in grado di sbloccare la situazione: ieri ci siamo riuniti per capire se fosse possibile raggiungere un accordo sulla procedura, sul comitato e sul nome del presidente, sulla base dell'adesione ottenuta, con qualche inevitabile distinguo, da parte di tutte le parti in causa. La discussione che ne è scaturita è stata costruttiva, sono stati scelti i nomi dei membri di comitato e anche quello del presidente. Siccome sul nome del presidente non vi era accordo, è scaturito il mio nome “super partes” che ha creato il consenso necessario, perché si è capito che senza accordo su quel punto, la trattativa sarebbe fallita e si sarebbe tornati alla casella di partenza».

Il nuovo comitato del Team Ticino dovrebbe comunque avere vita breve... «Certo, siamo un organo di transizione, il mio ideale orizzonte temporale arriva fino all'autunno. Il nostro compito sarà la stesura delle nuove regole del Team Ticino (dagli statuti che riflettano la nuova realtà del calcio ticinese, alle garanzie che tutelino le società “minori”, quelle che non rappresentano il faro del movimento, e alle garanzie del rispetto delle direttive Asf in materia di formazione calcistica). Una volta portato a termine questo lavoro potremo cedere il timone a un nuovo comitato, del quale non sarò più presidente, in grado di proseguire l'attività sulla base di un progetto condiviso. Quello intrapreso ieri è soltanto il primo passo di un processo tutt'altro che concluso e che, occorre esserne consci, potrebbe anche fallire».

Il Team Ticino è nel pieno dell'attività stagionale. Nel brevissimo periodo vi sono cambiamenti in vista? «La mia intenzione, ma occorrerà discuterne all'interno del comitato, la cui prima seduta verrà convocata già per settimana prossima, è di garantire una certa stabilità, almeno fino al termine della stagione in corso, senza stravolgimenti di sorta né dal profilo tecnico, né da quello operativo. Vorrei che eventuali modifiche di personale entrassero a far parte dei compiti del prossimo comitato».

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