La Nazionale svizzera non scopre le carte

È sulla flessibilità a livello tattico che Vladimir Petkovic sta lavorando nelle giornate che precedono il debutto della campagna europea della Nazionale svizzera, di scena sabato in Georgia. «L'avversario – commenta Michael Lang – non sa come giocheremo, se con il 3-5-2, il 3-4-3, o con un altro modulo ancora. Qualche rischio, se si lavora su più schimi, esiste, perché serve tempo, per conoscerli e applicarli bene. In Nazionale il tempo è poco, ma in questo gruppo ci sono giocatori intelligenti ai quali non servono dozzine di ore per imparare l'uno o l'altro modulo».

Stamattina la Svizzera si è allenata a porte chiuse, senza Admir Mehmedi, rimasto in albergo in quanto influenzato. Petkovic ha diviso la squadra in due.  Lichtsteiner, Akanji, Elvedi e Rodriguez hanno formato una linea difensiva a quattro, ma è difficile pensare che il Ct faccia a meno di Fabian Schär, il quale si sta imponendo a Newcastle. Ecco perché è lecito pensare a un pacchetto arretrato con tre difensori, con Granit Xhaka a fare da regista e da raccordo con il centrocampo. Il vero nodo da sciogliere riguarda però il fronte d'attacco, privo dei suoi elementi cardine, gli infortunati Xherdan Shaqiri e Haris Seferovic. Steven Zuber ha agito sulla corsia sinistra, quella di Ricardo Rodriguez, mentre Renato Steffen (che ha approfittato dell'assenza di Mehmedi) ha dato man forte a destra a Stephan Lichtsteiner. Breel Embolo ha funto da terminale offensivo nella formazione che ha visto quale asse centrale  Schär e l'atalantino Remo Freuler. Toccherà all'attaccante dello Schalke, in Georgia? Forse, anche se scalpitano sia Mario Gavranovic sia Albian Ajeti, per quanto entrambi partano con una lunghezza di ritardo, agli occhi di Petkovic: Gavranovic non è nel suo periodo più prolifico, a Zagabria. La punta del Basilea con 11 reti è il secondo miglior marcatore della Super League alle spalle di Raphaël Nuzzolo, ma ha scarsa esperienza internazionale