Calcio

La tragedia di Monaco che spezzò il sogno dei Busby Babes

Sessant'anni fa l'incidente all'aereo del Manchester United nel quale perirono 23 persone, tra le quali 8 giocatori

5 febbraio 2018
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Sono trascorsi sessant'anni esatti da quel 6 febbraio 1958 che ha segnato la storia del calcio inglese e mondiale. Di ritorno da un impegno europeo a Belgrado, dopo uno scalo a Monaco di Baviera l'aereo che trasportava il Manchester United si schiantò al decollo a causa delle avverse condizioni atmosferiche. Morirono in 23, tra cui otto giocatori dei Red Devils. Sopravvissero, tra gli altri, Matt Busby e Bobby Charlton, future icone del calcio britannico. L'incidente spezzò però quella squadra che allora tutti chiamavano “Busby Babes” e che si era aggiudicata gli ultimi due titoli inglesi. Old Trafford non ha mai smesso di ricordare quei ragazzi e quel momento del 6 febbraio 1958, quando alle 15.04 l'aereo si schiantò: all'esterno dello stadio un orologio gigante segna ancora l'ora esatta della tragedia, mentre nel “tunnel di Monaco” che passa sotto una delle tribune arde una fiamma perenne in ricordo delle vittime. Wilf McGuinness, 80 anni, la sciagura l'ha vissuta soltanto di striscio. La notizia gli era pervenuta mentre si trovava all'ospedale per un intervento a una cartilagine... «Pensi a chi non c'è più, non al fatto di essertela cavata per non aver fatto parte della trasferta. Penso sempre a quanto fossero fantastici. Erano talmente speciali e talmente giovani quando sono morti. Sarebbero stati la migliore squadra della storia dello United. O forse lo sono stati, avrebbero vinto tutto;, assicura McGuinnes, la cui carriera da calciatore si interruppe due stagioni più tardi (a 22 anni) dopo una frattura a una gamba.

Oltre gli otto giocatori morti, altri due furono costretti a mettere fine alla carriera agonistica a seguito delle ferite riportate. Passo a passo i Red Devils uscirono dal tunnel di quella tragedia e dieci anni dopo conquistarono la loro prima Coppa campioni a Wembley nella finale contro il Benfica (4-1 dopo i supplementari)... «Abbiamo pensato ai ragazzi morti e ci siamo detti: 'Questa è per loro, non per noi'», prosegue McGuinnes, all'epoca assistente di Busby, il quale era ritornato alla guida dei Red Devils dopo aver ricevuto due volte l'estrema unzione a seguito dell'incidente.

Domani il Manchester United renderà omaggio alle vittime nel 60° della tragedia, con cerimonie sia all'Old Trafford, sia a Monaco di Baviera, dove sono attesi oltre 2'000 tifosi.

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